“Si può con la sola forza di una pianta tropicale trasformare l’economia di un intero villaggio e dar lavoro a una trentina di famiglie rurali della Sierra Leone? Decisamente sì, se dietro il progetto si nasconde l’energia creativa di una piccola comunità di missionari salesiani”. Lo si legge nel sito di “Popoli e Missione”, che riporta una realizzazione, che ha richiesto tre anni, nel distretto di Bo, in Sierra Leone, con l’impegno di fratel Riccardo Racca e dei suoi tre confratelli, grazie alla moringa oleifera.
Lo racconta lui stesso al telefono da Bo: fratel Riccardo descrive la potenza di un’idea divenuta realtà concreta. La moringa oleifera è un arbusto tropicale importato dall’India, chiamato anche “pianta miracolosa”: “Ha i fiori bianchi, può crescere molto e diventare un vero albero, è buona dalla testa ai piedi”, dice il missionario.
Della moringa non si butta via nulla: questo progetto semi-industriale del centro don Bosco prevede “la raccolta e l’essicazione delle foglie con un procedimento semplice ma lungo”. Poi, come in fabbrica, si procede alla trasformazione delle foglie essiccate e passate dentro un sofisticato macchinario, in thè nero, con tanto di bustine e packaging finale. Ed in “moringa powder”: una polvere super-proteica che fa da integratore alimentare e arricchisce le zuppe. Il finanziamento del progetto, comprensivo del nuovissimo macchinario per impacchettare i prodotti – è arrivato tre anni fa dalla Cooperazione tedesca “e da allora ha reso la vita migliore a tante famiglie povere della regione”.
“Le piante di moringa crescono molto bene nella nostra zona – assicura il salesiano –. La polvere viene utilizzata per cucinare, come fosse una farina, per di più proteica. Ma noi abbiamo aggiunto il brand, ossia la firma del nostro don Bosco”.