Papa Francesco: udienza, “siamo tanto abituati a dirci delle falsità che conviviamo con le falsità come se fossero verità, e finiamo avvelenati dalle nostre falsità”

Foto Calvarese/SIR

“Noi facciamo fatica a metterci a nudo, a fare la verità. Sempre cerchiamo di coprire la verità perché non ci piace la verità”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata a “Il Crocifisso: sorgente di speranza. “Delle volte noi siamo tanto abituati a dirci delle falsità che conviviamo con le falsità come se fossero verità, e noi finiamo avvelenati dalle nostre falsità”, la denuncia a braccio. “Ci rivestiamo di esteriorità che ricerchiamo e curiamo, di maschere per camuffarci e mostrarci migliori di come siamo”, ha spiegato Francesco: “È un po’ l’abitudine del maquillage: maquillage anche interiore, per sembrare migliore degli altri. Pensiamo che l’importante sia ostentare, apparire, così che gli altri dicano bene di noi. E ci addobbiamo di apparenze, di cose superflue, ma così non troviamo pace. Poi il maquillage se ne va, e tu ti guardi allo specchio con la faccia brutta che hai, ma quella vera, quella che Dio ama, non quella ‘maquillata’”. “Gesù spogliato di tutto ci ricorda che la speranza rinasce col fare verità su di noi”, ha spiegato Francesco: “Dì la verità a te stesso. Col lasciar cadere le doppiezze, col liberarci dalla pacifica convivenza con le nostre falsità”.

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