“Pensate a quanti giovani che non tollerano le proprie ferite e cercano nel suicidio una via di salvezza”. È l’invito, a braccio, del Papa, al termine dell’udienza di oggi, pronunciata in piazza San Pietro e dedicata a “Il Crocifisso: sorgente di speranza”. “Oggi nelle nostre città, ci sono tanti, tanti giovani, tante giovani, che non vedono una via di uscita, non hanno speranza e preferiscono andare oltre con la droga, con la dimenticanza, poveretti. Pensate a questi”, l’esortazione di Francesco: “E tu, qual è la tua droga per coprire le ferite?”, la domanda rivolta a ciascuno di noi. “Le nostre ferite possono diventare fonti di speranza quando, anziché piangerci addosso, asciughiamo le lacrime altrui”, l’indicazione di rotta del Papa: “quando, anziché covare risentimento per quanto ci è tolto, ci prendiamo cura di ciò che manca agli altri; quando, anziché rimuginare in noi stessi, ci chiniamo su chi soffre; quando, anziché essere assetati d’amore per noi, dissetiamo chi ha bisogno di noi. Perché soltanto se smettiamo di pensare a noi stessi, ci ritroviamo”. “Ma se continuiamo a pensare a noi stessi non ci ritroveremo più”, ha proseguito Francesco a braccio: “Pensate: cosa posso fare per gli altri? Sono ferito di peccato, di storia, ognuno ha la propria ferita. Cosa faccio? Lecco le mie ferite tutta la vita o guardo tutte le ferite altrui e, con l’esperienza della mia la ferita guarita, vado ad aiutare gli altri? Che il Signore ci aiuti ad andare avanti!”.