È in programma da venerdì 6 ottobre 2023 a domenica 4 ottobre 2026 la Visita pastorale che l’arcivescovo Paolo Giulietti compirà nelle 33 comunità parrocchiali e le 2 Chiese-nella-città di Lucca e Viareggio, secondo la suddivisione voluta dal Sinodo negli anni ’90 e concretamente attuata sul territorio dell’arcidiocesi di Lucca dal 2020. L’annuncio ufficiale è stato dato da mons. Giulietti durante la messa crismale, celebrata nel pomeriggio di oggi in cattedrale. I Consigli presbiterale e pastorale diocesani si sono incontrati diverse volte negli ultimi mesi per progettare la Visita pastorale che, se non ci fosse stata la pandemia, nelle intenzioni dell’arcivescovo sarebbe iniziata molto prima.
“La visita – ha spiegato mons. Giulietti – sarà un’esperienza di Chiesa, occasione di rinnovato incontro con Cristo nella comunità dei fratelli, radunata attorno al pastore. Niente a che vedere con logiche di ‘riorganizzazione aziendale’, poco consone alla natura e alla missione del popolo di Dio. Spero che tutti riconoscano e interpretino questo evento come speciale espressione della vicinanza di Cristo, che continua a rendersi presente nella Chiesa mediante gli apostoli e i loro successori. La visita pastorale è destinata anche ad accompagnare le comunità e le persone nei momenti di riforma, quando c’è bisogno di confronto, discernimento e correzione fraterna”.
Le finalità concrete della Visita pastorale – raccolte nella lettera di indizione, pubblicata integralmente sul sito web diocesano, con altri vari dettagli e il calendario della Visita stessa – saranno essenzialmente cinque: individuare il grado di integrazione pastorale nelle singole Comunità parrocchiali, anche in relazione a una migliore distribuzione del clero e a un diverso assetto degli enti ecclesiastici; promuovere una scelta missionaria che tenda ad aprirsi all’intera popolazione del territorio, rifuggendo tensioni conservative; confrontarsi sull’agire collegiale del clero e sulla corresponsabilità dei laici, per una Chiesa davvero sinodale; domandarsi come gestire il patrimonio e come avviare una prassi amministrativa affidata ai laici; verificare e controllare i luoghi di culto: è necessario verificare se i presbitèri delle principali chiese rispondano ai criteri della riforma liturgica conciliare in vigore da 60 anni. È anche doveroso controllare che sia garantita ai disabili la piena accessibilità, con dispositivi adeguati e stabili
“Il tema della Visita pastorale – ha scritto nella lettera di indizione mons. Giulietti – è tratto dal capitolo 19 del Vangelo di Luca: è la frase rivolta da Gesù a Zaccheo, il ricco pubblicano che, nel desiderio di vedere il Signore che passa, non esita ad arrampicarsi su un albero per ovviare alla sua bassa statura. L’auto-invito di Gesù, davvero sorprendente per diversi motivi, riempie di gioia Zaccheo ed è per lui motivo per una sincera conversione. Anche la visita pastorale è un auto-invito del vescovo: vorrebbe, allo stesso modo, suscitare non la preoccupazione di sentirsi giudicati o l’ansia di fare bella figura, ma la gioia di un incontro sorprendente che schiude inedite possibilità di rinnovamento personale e pastorale”.
La Visita pastorale, che dunque durerà tre anni, si comporrà di varie fasi all’interno di ogni Comunità parrocchiale e quella centrale sarà l’incontro col vescovo, che trascorrerà alcune giornate – dal giovedì pomeriggio alla domenica – con la comunità stessa, per incontri e celebrazioni che i vari Consigli pastorali decideranno di programmare.