Anche le quinte elezioni in due anni in Bulgaria non hanno dato un chiaro vincitore e formare un governo sarà frutto di trattative lente e difficili. È ciò che emerge dai risultati al quasi 100% delle schede scrutinate. Al primo posto si colloca il partito conservatore di Boyko Borissov, Gerb, con il 26,6% dei consensi, che però non riuscirà da solo a formare un governo avendo meno di un terzo del numero totale dei parlamentari. A pochissima distanza, con il 2% in meno, la coalizione riformista “Continuiamo il cambiamento-Bulgaria democratica”, con il 24,6%. Grande vantaggio dal voto va al partito filorusso e ultranazionalista “Rinascimento” a cui va il 14,2% dei voti, quarto è il movimento della minoranza turca con il 13,4%. Nel 49° Parlamento bulgaro entrano anche i socialisti con l’8,9% e la soglia del 4% viene superata dal partito “C’è un tale popolo” dello showman Slavi Trifonov, che era rimasto fuori dall’assemblea nella legislatura precedente. La crisi politica in corso in Bulgaria dall’estate del 2022 ha portato allo spostamento della data per l’adozione dell’euro mentre la finanziaria per il 2023 deve ancora essere adottata.