“Tutta la società ha il sacrosanto dovere di assumersi la responsabilità di predisporre tutti gli strumenti possibili per evitare che i più piccoli dei bambini, compresi quelli che non sono ancora nati, siano rifiutati, gettati, eliminati, scartati, esposti alla morte, abbandonati, soppressi. Non è accettabile che una società che si ritiene evoluta resti indifferente, limitandosi a dare la notizia come mero fatto di cronaca”: lo afferma oggi il Movimento per la vita, commentando il ritrovamento del corpicino di una neonata morta in un cassonetto della Caritas a Città Studi, a Milano. “Quanto dolore in questo ritrovamento – prosegue -. Certo è che non possiamo soltanto dolerci e sussultare di fronte a notizie del genere. Occorre reagire e prevenire ciò a cui possono portare il disagio sociale (non solo economico), le miserie umane, affettive, spirituali, l’impasto di solitudine e disperazione”. Il Movimento per la vita mette a disposizione la sua esperienza, Centri di aiuto alla vita, strutture e competenze al sindaco, al Comune di Milano e a tutti i comuni italiani per “cercare, senza pregiudizi e barriere ideologiche, soluzioni in un tavolo a più voci”.