“Come è faticoso coltivare una cultura dell’autentico ascolto; nonostante le tante tecnologie e le aggiornate app viviamo la solitudine, l’isolamento!” Lo ha detto oggi l’arcivescovo Giacomo Morandi, vescovo di Reggio Emilia-Guastalla, nell’omelia della solenne concelebrazione presieduta a Ghiara in occasione della festa del primo miracolo della Beata Vergine: la prodigiosa guarigione del sordomuto Marchino. Mons. Morandi ha insistito sulla necessità di privilegiare l’ascolto: troppo spesso la comunicazione non coinvolge perché virtuale; le nuove intelligenze possono svolgere compiti, redarre relazioni, omelie. “Non bisogna essere sordi alle sofferenze delle sorelle e dei fratelli – ha ribadito l’arcivescovo – adducendo come giustificazione che non si è responsabili di tali situazioni; occorre fare il bene, farsi prossimo per i drammi altrui; infatti abbiamo spesso fretta e non possiamo occuparci di chi ci è accanto”. I silenzi drammatici che denotano la nostra società sono espressione di un male tremendo: l’indifferenza. Monsignor Morandi ha invitato le comunità ecclesiali ad esemplari nel portare i pesi gli uni degli altri e nello stimarsi a vicenda, per essere luoghi di ascolto, accoglienza, condivisione, incoraggiamento. Ha poi ricordato il gemellaggio spirituale che da anni lega nel nome della Madonna della Ghiara la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla e quella di Massa Carrara. Alla concelebrazione erano infatti presenti il vescovo di Massa Carrara, Mario Vaccari e don Bernardo Marovelli, parroco di Fivizzano – dove è venerata un’immagine miracolosa della Madonna di Reggio, unitamente ad una rappresentanza dell’antica Confraternita della Misericordia. Inoltre è stato ricordato il 75° dell’inaugurazione della chiesa cittadina di “Regina Pacis”, eretta in base al solenne voto cittadino espresso dal vescovo Eduardo Brettoni nell’aprile 1945, sul fine della seconda guerra mondiale.