In occasione del 1° maggio, Festa dei Lavoratori, le Acli di Roma hanno realizzato una cartolina speciale di sensibilizzazione puntando l’attenzione sul mondo giovanile al quale è doveroso garantire un lavoro dignitoso per trasformare le nuove generazioni in motori di speranza e pilastri del futuro. In occasione della Festa dei Lavoratori le Acli di Roma, inoltre, annunciano l’avvio di una nuova edizione del Cantiere Generiamo Lavoro, un percorso nato insieme alla Pastorale sociale e del lavoro della Diocesi di Roma e in collaborazione con Cisl Roma e Rieti, Mlac (Movimento Lavoratori di Azione Cattolica), Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti), Azione Cattolica Roma, Confcooperative Roma, Centro Elis, con l’obiettivo di promuovere e rimettere al centro il lavoro dignitoso quale perno di cittadinanza e sviluppo integrale della persona e della comunità, con un approccio valoriale, educativo e al tempo stesso concreto, in grado inoltre di fornire ai giovani un kit di strumenti per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mondo del lavoro. La nuova edizione in partenza il prossimo 4 maggio con incontri gratuiti e a cadenza settimanale, si svolgerà in collaborazione con La Sapienza Università di Roma e Udu Sapienza e in diversi Istituti scolastici della Capitale arrivando a coinvolgere oltre 1.000 ragazzi. Ai seminari di approfondimento sui temi legati al mondo del lavoro si affiancheranno i “Labor Dì” giornate di incontro con le imprese che prevedono la possibilità di sostenere colloqui conoscitivi. “Abbiamo scelto lo slogan Giovani e lavoro dignitoso, motori di speranza. Pilastri del futuro – spiega Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma e provincia – ispirandoci al messaggio dei vescovi italiani per questa giornata con l’intento di valorizzare la grande sintonia che c’è con il nostro impegno in questi anni al fianco dei ragazzi e delle ragazze della nostra città volto a rimettere al centro il tema del lavoro e della speranza attraverso il Cantiere Generiamo Lavoro”. “Il lavoro dignitoso – aggiunge Borzì – rappresenta un pilastro di cittadinanza e di crescita integrale della persona pertanto costituisce una vera e propria priorità sociale da mettere in cima alle agende della politica. Non possiamo infatti rassegnarci alla precarietà del lavoro che diventa precarietà di vita e di progettualità”. “In un momento difficile come quello che stiamo attraversando – conclude Borzì – il binomio giovani e lavoro si trova a vivere una profonda crisi e per questo dobbiamo generare un’onda positiva che coinvolga tutti, associazioni, istituzioni e Chiesa, per donare ai nostri giovani una vera speranza del domani che si basi, come chiave di volta, sul lavoro dignitoso”.