“Vocazione, desiderio, tradizione, anziani, spiritualità, vita, dedizione, adulti, condivisione, Chiesa, futuro, spiritualità” sono alcuni dei temi dell’esistenza umana che riecheggiano ne “Le parole della vocazione”, uno short film pensato dall’Ufficio nazionale per la Pastorale delle vocazioni per la 60ma Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni che si celebra il 30 aprile sul tema “Vocazione: grazia e missione”. Dal cortometraggio, realizzato dal documentarista Giovanni Panozzo, emergono le voci di Tommaso, Stefano, Maria Cristina, Lucia ed Elena, giovani studenti universitari, che raccontano i loro dubbi, le loro visioni e opinioni riguardo al tema più ampio della vocazione. Per Elena, di Cagliari, “la dimensione spirituale può diventare un luogo privilegiato dell’incontro con Dio, del dialogo con lui dove costruire una vera e propria relazione”. Tommaso, di Siena, riflette sulla vita che “è ciò che mi muove, ciò che cerco, ciò che provo ad amare e che può anche essere una prova. La vita per me anche tentare e provare ad essere veri. Per me vita e verità vanno di pari passo” aggiunge il giovane ricordando le parole di Gesù “Io solo la via, la verità e la vita”. Maria Cristina, di Napoli, declina la vocazione con il termine ‘condivisione’ che si basa, afferma, “sulla buona comunicazione. Il modo in cui si comunica può essere fatto di sguardi, di gesti, di azioni, accogliere la diversità farne un nostro punto di forza, quindi vedere l’altro come un dono”. Lucia, di Fara Sabina, guarda agli adulti per chiedersi “se sono davanti davvero a degli adulti o a persone invece più ragazzini di me. Il mondo degli adulti è un po’ quello specchio che posso usare per analizzarmi e anche per chiedermi che tipo di persona io sarò tra qualche anno”. Pensando al cammino di “andata e ritorno” dalla prossima Gmg di Lisbona (1-6 agosto), spiega al Sir don Michele Gianola, direttore dell’Ufficio Cei, “abbiamo chiesto ai giovani di declinare per noi alcune parole della vocazione. Ascoltare i loro racconti mostra un forte desiderio di una vita solida, vissuta in pienezza nella quale hanno voglia di buttarsi con entusiasmo e non senza paure riguardo al futuro. Sono giovani che alla base della vocazione cristiana si trova la consapevolezza, come afferma Papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata, ‘di essere stati creati dall’Amore, per amore e con amore, e [che] siamo fatti per ama-re’. Sono giovani che guardano con ottimo senso critico al mondo degli adulti come in uno specchio per chiedersi che tipo di persona diventare nel loro futuro. Mettersi in ascolto dei loro racconti – aggiunge don Gianola – allarga il cuore anche alla preghiera e al profondo desiderio di affidare al Signore le loro vite perché in lui possano trovare compimento a partire dai meravigliosi doni e potenzialità che esprimono. Donano speranza e infondono la passione a costruire insieme a loro l’oggi cui tutti, sono ancora parole del Pontefice, ‘nella Chiesa siamo servitori e servitrici, secondo diverse vocazioni, carismi e ministeri […]. In questo senso, la Chiesa è una sinfonia vocazionale, con tutte le vocazioni unite e distinte in armonia e insieme in uscita per irradiare nel mondo la vita nuova del Regno di Dio’”.