Procreazione: Roma, iniziato all’Università Cattolica il congresso internazionale “La Rivoluzione Billings 70 anni dopo”

(Foto: Università cattolica)

“Il ‘Metodo Billings’ rappresenta una delle forme più appropriate per realizzare in modo responsabile il desiderio di essere genitori. Se è bene aiutare e sostenere un legittimo desiderio di generare con le più avanzate conoscenze scientifiche e con tecnologie che curano e potenziano la fertilità, non lo è creare embrioni in provetta e poi sopprimerli, commerciare con i gameti e ricorrere alla pratica dell’utero in affitto. Alla radice della crisi demografica in atto c’è, assieme a diversi fattori sociali e culturali, uno squilibrio nella visione della sessualità, e non è un caso che il ‘Metodo Billings’ sia una risorsa anche per affrontare in modo naturale i problemi di infertilità e per aiutare gli sposi a diventare genitori individuando i periodi più fertili”. È questo un passaggio del messaggio inviato da Papa Francesco e letto da mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, al Congresso internazionale Woomb dal titolo “La Rivoluzione Billings 70 anni dopo” che si è aperto oggi nell’auditorium della sede di Roma dell’Università Cattolica, promosso dal Centro studi e ricerche per la regolazione naturale della fertilità – Isi, dal Centro di ricerca e studi sulla salute procreativa, dal Centro pastorale dell’Ateneo, dalla World Organization Ovulation Method Billings (Woomb) e dal Centro di Ateneo in Bioetica e Scienze della vita, in collaborazione con le Associazioni Centri italiani metodo dell’ovulazione Billings OdV (Cimob-OdV) e Donum Vitae.
La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Eugenia Roccella, in un video messaggio ha spiegato che “il cuore del problema della denatalità italiana è senza dubbio la perdita del valore sociale della maternità, di quella catena di trasmissione di saperi che c’era un tempo intorno alle donne. Oggi la rete parentale si è smagliata, ma possiamo ricostruire la sua trama attraverso un welfare di prossimità ma anche attraverso la capacità di permettere alle donne di accedere alle informazioni. Il ‘Metodo Billings’ è fondamentale, è veramente una rivoluzione come l’avete definita. Non è un metodo di controllo delle nascite come a volte viene derubricata, una filosofia di vita che vede al centro le conoscenze scientifiche e la capacità delle donne di avere con il proprio corpo un rapporto di consapevolezza. Questo metodo naturale inoltre implica la condivisione di coppia, senza medicalizzare il percorso”.
Sul palco dell’Auditorium si sono succeduti gli interventi di Maria Luisa di Pietro, direttrice del Centro di ricerca e studi sulla salute procreativa della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Ateneo, di Bernadette Davies, una dei cinque direttori della World Organization Ovulation Method Billings, presente a Roma assieme a Gillian Barker, di Massimo Antonelli, direttore del Centro di Ateneo di Bioetica e Scienze della vita, di Claudio Celli, presidente dell’Istituto scientifico internazionale Paolo VI,  e di Antonio Gasbarrini, preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica.

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