“In questo mondo che sta cambiando, vogliamo testimoniare autenticamente che Cristo è il nostro futuro”. E’ il saluto di mons. András Veres, vescovo di Győr e presidente della Conferenza episcopale ungherese, al Papa, all’inizio dell’incontro con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e le consacrate, i seminaristi e gli operatori pastorali, nella concattedrale di Santo Stefano a Budapest. “Il nostro Paese sta vivendo in questi anni una grande trasformazione sociale, politica, spirituale e religiosa e stiamo cercando il modo migliore per rispondere alle nuove sfide, soprattutto nel nostro lavoro pastorale”, la fotografia del presule: “Non vogliamo essere spettatori inerti di questo cambiamento, ma parteciparvi attivamente insegnando il Vangelo. Tuttavia, ogni giorno ci troviamo di fronte a nuove sfide: la secolarizzazione, l’edonismo, una certa indifferenza ai valori evangelici, la difficoltà di trasmettere la fede nelle famiglie, la scarsità di vocazioni sacerdotali e religiose e così via”. Allo stesso tempo, però, ha fatto notare mons. Veres, “ci sono nuove e gradite manifestazioni di vita nella fede: la crescita dell’interesse per la vita nella fede in alcune comunità; nuovi movimenti cattolici; la nascita di scuole e università cattoliche; una maggiore presenza e coinvolgimento dei laici nella vita della Chiesa”.