Durante la visita di cortesia alla presidente della Repubblica ungherese, Katalin Novak, il Papa ha firmato il Libro d’onore vergando di suo pugno queste parole: “Giungo come pellegrino e amico in Ungheria, Paese ricco di storia e di cultura; da Budapest, città di ponti e di santi, penso all’Europa intera e prego perché, unita e solidale, sia anche ai nostri giorni casa di pace e profezia di accoglienza”.