Inghilterra: elezioni locali, laburisti e conservatori alla resa dei conti. Brexit argomento tabù

“Saranno elezioni locali molto significative per questi motivi. L’ampio vantaggio che, in questo momento, il partito laburista ha su quello conservatore al potere, che potrebbe consolidarsi alle elezioni generali l’anno prossimo. La prima volta che agli elettori verrà chiesta una carta d’identità. La prevalenza del fattore economico su Brexit. Anche se, negli ultimi sette anni, gli elettori britannici si sono divisi tra chi è a favore e chi è contro l’Europa, questa volta chi vota è più preoccupato per l’aumento del costo della vita e dell’inflazione e dà la colpa, per la crescente povertà del Regno Unito, al governo Tory e, in particolare, all’ex premier Liz Truss”. Così i politologi Sara Hobolt e Tony Travers hanno presentato l’appuntamento del prossimo 4 maggio ai giornalisti della stampa estera durante un incontro alla “London School of Economics”. “Ad essere rieletti, giovedì prossimo, saranno 8.000 consiglieri comunali e provinciali, in 230 autorità locali, soltanto in Inghilterra, e non in Galles e Scozia, responsabili per piani regolatori, raccolta rifiuti, strade, scuole e biblioteche. Saranno scelti anche i sindaci di Bedford, Leicester, Mansfield e Middlesbrough”, hanno spiegato gli esperti. “I laburisti sperano di confermare i sondaggi che li danno al 44% dell’elettorato contro il 30% dei conservatori. Se vinceranno, la loro vittoria alle prossime elezioni generali non è certa perché spesso gli elettori puniscono il governo nei sondaggi locali ma finiscono poi per rieleggerlo”. “Per evitare che i risultati uscissero durante l’incoronazione le elezioni locali, in Irlanda del nord, si terranno il 18 maggio. Per la prima volta lo “Sinn Fein”, che rappresenta la parte cattolica della popolazione e vuole un’Irlanda unita, potrebbe diventare il primo partito, superando i protestanti dell’“Ulster Unionist Party” che chiedono che questa regione rimanga nel Regno Unito”. L’argomento Brexit sarà tabù, secondo gli esperti, in queste elezioni locali, perché i laburisti hanno paura, che, schierandosi per un ritorno in Europa, non riusciranno a riconquistare quei voti delle zone più povere del Regno Unito sottratti da Boris Johnson durante le elezioni generali 2019. Alla stampa estera britannica il professore Florian Foss, specializzato in elezioni, ha confermato il sospetto di molti che il partito conservatore abbia deciso di rendere obbligatorio, per votare in queste elezioni, un documento di identità solo per guadagnare voti. “Otto milioni di cittadini britannici non hanno un passaporto e il processo di registrazione è già complicato. Migliaia di elettori, soprattutto giovani e minoranze etniche, disoccupati e disabili gravi, rischiano di non poter votare. Fa ridere che, per chi ha più di sessant’anni, verrà considerata valida la Oyster card che si usa sulla metro di Londra mentre essa non sarà accettata per chi ha solo 18 anni”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo