È in corso a Reggio Calabria il convegno di primavera del Segretariato attività ecumeniche (Sae). “‘Vi lascio la pace, vi do la mia pace…’ (Gv 14,37). Il Vangelo della pace: sfida per i credenti e profezia per il mondo”, il tema dell’appuntamento che si concluderà domani.
“La pace è desiderio, è profezia e promessa, che percorre tutta la Scrittura. C’è un Vangelo che annuncia pace, frutto di giustizia che si affaccia dal cielo e di verità che germoglia dalla terra (Sal 85). Esso risplende in Gesù e nelle beatitudini del Regno (Mt 5,1-12) ed è affidato alle mani e alla responsabilità credenti”, si legge in una nota del Sae, secondo cui “in un tempo segnato dalla guerra, occorrono Chiese capaci di comunione, convertite ad una logica evangelica di nonviolenza, per riflettere la luce gioiosa di Gesù, che disperde le tenebre del mondo”. “Ma quale pace Gesù ci ha donato? Quali resistenze essa trova nei nostri contesti umani ed ecclesiali? Come rispondere insieme alla sfida delle beatitudini? In che modo le Chiese possono trasfondere tale profezia biblica in stili di relazioni fraterne e sororali, in progetti operativi comuni e in azioni efficaci specifiche?”: da queste domande si sta lasciando interpellare il convegno di primavera del Sae, declinandole “in diversi ambiti: geopolitico, socio-ambientale, ecumenico ed interreligioso”. Il confronto è anche con esperienze di comunità locali, che offrono pedagogie di pace, in periferie esistenziali spesso lacerate da conflitti e ingiustizie endemiche. “La terra di Calabria è ponte tra Oriente ed Occidente, tenda accogliente di culture e religioni, grembo di pace e fraternità al cuore di un Mediterraneo lacerato: in essa ricerchiamo oggi l’eu-topia di un’esperienza di condivisione ecumenica, come profezia di pace per un mondo nuovo”, conclude il Sae.