Papa Francesco: ai partecipanti al pellegrinaggio di ringraziamento per la beatificazione di Armida Barelli. All’Azione cattolica: formazione e vangelo

(Foto Vatican Media/SIR)

Proseguendo il suo discorso ai partecipanti al pellegrinaggio a Roma a un anno dalla beatificazione di Armida Barelli, il Papa ha detto: “Mi rivolgo ora a voi, fratelli e sorelle dell’Azione cattolica, e vorrei evidenziare un secondo tratto della beata: il suo essere apostola. Sappiamo che il Regno di Dio germoglia, cresce e fruttifica continuamente dappertutto: la vita di Armida Barelli esprime questa dinamica e ci permette di contemplare come il Signore compia cose grandi quando le persone si rendono disponibili e docili alla sua volontà, impegnandosi con umiltà, creatività e intraprendenza. La sua biografia narra di una grande perseveranza nel cercare di rimanere con il Signore, come un tralcio nella vite, e mostra il suo desiderio di condividere questa esperienza con tanti altri”. Papa Francesco ha quindi affermato: “Armida scrive che, dopo aver accolto la proposta del Papa di fondare la Gioventù femminile in Italia, sente ‘di non appartenersi più’, di dover fare della propria esistenza un dono per gli altri, di essere lei stessa ‘una missione’, al di là dei suoi limiti e delle sue imperfezioni. In effetti, ‘la nostra imperfezione non dev’essere una scusa; al contrario, la missione è uno stimolo costante per non adagiarsi nella mediocrità e per continuare a crescere’ (Esort. ap. Evangelii gaudium, 121). Risuona così ancora oggi l’invito della beata a non accontentarsi di vivere in modo accomodante, adagiandosi tra compromessi e auto-assoluzioni – ‘non ce la faccio’, ‘non sono all’altezza’, ‘non ho tempo’ –, ma a vivere piuttosto da apostoli della e nella gioia”.
“Essere apostole e apostoli vuol dire essere laiche e laici appassionati del Vangelo e della vita, prendendosi cura della vita buona di tutti e costruendo percorsi di fraternità per dare anima a una società più giusta, più inclusiva, più solidale. Ed è importante fare tutto questo insieme, nella bellezza di un’esperienza associativa che, da un lato, allena a saper ascoltare e dialogare con tutti e, dall’altro, esprime quel ‘noi più grande’ che educa alla vita ecclesiale, vita di popolo che cammina insieme”.
Parlando ancora all’Azione cattolica, il pontefice ha aggiunto: “negli ambiti dell’economia, della cultura, della politica, della scuola come del lavoro, nella costante attenzione ai più piccoli, ai fragili e ai poveri, vi incoraggio a cercare strade per camminare con tutti, perseguendo la pace e la giustizia. Questo è ciò che la beata Armida Barelli fece nel suo tempo con spirito di totale affidamento al Signore e con stile improntato alla concretezza. Al cuore della vita associativa ci sia sempre una formazione integrale, e al cuore della formazione la spiritualità evangelica. L’essere radicati e dedicati alla vita delle vostre Chiese locali alimenti sempre in voi la spinta missionaria, per allargare ancora di più il vostro cuore e il vostro sguardo contemplativo sul mondo. Accogliamo l’esortazione della beata Armida, la ‘sorella maggiore’, ad amare, amare, amare; amare senza misura, rigenerati dall’amore di Dio, che trasforma la vita delle persone, in modo concreto e credibile, e attraverso le persone attiva processi e percorsi di rinnovamento sociale. Grazie a voi, membri dell’Azione cattolica”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa