L’arcivescovo di Strasburgo, mons. Luc Ravel, ha rassegnato le dimissioni da arcivescovo di Strasburgo. “Essendo la pace il sommo bene (…), ho presentato le mie dimissioni al Santo Padre, per il quale prego ogni giorno”, ha scritto mons. Ravel in un comunicato stampa inviato alla agenzia di stampa France Presse mentre sul sito della diocesi appare solo questa frase: “La nostra diocesi sta attraversando una grave crisi che colpisce ciascuno dei suoi membri. Teniamo lo sguardo fisso su Cristo, pregandolo con insistenza di superare le divisioni, di operare al servizio della pace e dell’unità da Lui voluta”. Sulla vicenda interviene anche la Conferenza episcopale francese che in un comunicato diffuso nel pomeriggio fa sapere di aver appreso oggi della decisione dell’arcivescovo Ravel di presentare le sue dimissioni al Santo Padre: “In questo periodo difficile per tutti i cattolici dell’Alsazia – scrivono i vescovi – la Cef desidera assicurare a mons. Ravel, ai sacerdoti e a tutti i fedeli dell’arcidiocesi di Strasburgo, la sua preghiera e il suo fraterno sostegno”. Secondo quanto riporta il quotidiano cattolico francese “La Croix”, sei anni dopo il suo arrivo a Strasburgo, le dispute tra l’arcivescovo e il clero sembravano essere arrivate a “un punto di non ritorno”. La sua gestione della vita della diocesi p stata da molti considerata come “autoritaria” e “solitaria”. Nel comunicato però di mons. Ravel, l’arcivescovo attribuirebbe la sua estromissione alla sua lotta contro gli abusi nella Chiesa. “Ho sempre agito il più vicino possibile alla legge e alla mia coscienza”, scrive, “per prendere provvedimenti difficili, ma che poi sarei stato criticato per non aver preso, alla luce degli elementi in questione in mio possesso”. Secondo la ricostruzione de La Croix, un’inchiesta sul suo modo di governare era stata aperta dal Vaticano lo scorso giugno. Il dossier era stato affidato al vescovo di Pontoise mons. Stanislas Lalanne e al segretario emerito del Dicastero per il clero mons. Joël Mercier. Lo scorso 5 aprile si era addirittura svolta sul piazzale della cattedrale di Notre-Dame a Strasburgo una manifestazione di fedeli che chiedevano le dimissioni dell’arcivescovo. La crisi di fiducia è peggiorata dalla scorsa settimana, quando diversi leader di spicco della Chiesa d’Alsazia sono stati licenziati o perchè implicati a causa delle accuse di violenza sessuale o per averli coperti.