“Sull’attuazione del Pnrr c’è stato un vero e proprio black-out informativo di 6 mesi che potrebbe inficiare la riuscita del Piano ma soprattutto mettere a rischio la tenuta del Paese”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Tiziano Treu, oggi al Cnel alla presentazione della XIII edizione del rapporto annuale di Ipsos dal titolo “Catenaccio all’italiana: un Paese in difesa pronto al contrattacco e alla ricerca di un futuro” cui hanno partecipato Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, Enzo Risso, direttore Scientific di Ipsos, Elio Ciaccia, presidente dell’associazione Articolo 99, e il segretario generale del Cnel, Francesco Tufarelli.
“L’Italia – ha osservato Treu – da troppi anni è in uno stato di transizione permanente che provoca disorientamento e sfiducia nelle persone e nelle imprese, e gli effetti della pandemia sono stati pesanti, accentuando criticità storiche. La tristezza e lo sfinimento diffuse mai come in passato anche tra i giovani sono un fenomeno preoccupante. È anche peggio delle fratture sociali e generazionali”. “Il Pnrr, con tutti i suoi limiti, per la prima volta ha dato un orizzonte al Paese, ha tracciato un percorso verso il futuro, che è sempre mancato”, ha proseguito il presidente del Cnel, convnto che “per uscire da questa situazione di impasse servono procedure trasparenti e una condivisione costante con le Parti sociali. Su questo aspetto il tavolo del partenariato del Pnrr è stata una buona intuizione. Il Cnel, che ha il ruolo costituzionale di promozione della partecipazione, come avviene in tanti Paesi Ue, intende svolgere tale ruolo di coinvolgimento delle parti sociali. Ricordo che nelle pagine iniziali del Next Generation il regolamento dice esplicitamente che occorre un coinvolgimento effettivo e continuo della società civile organizzata di cui bisogna dare conto”.
Il rapporto Ipsos – viene spiegato in una nota del Cnel – mette in luce come la società italiana sia attraversata da molteplici pressioni e mutamenti, dalla pandemia alla guerra, dalla crisi energetica a quella bancaria, dallo scatto inflattivo all’aggravarsi della crisi climatica, e di conseguenza come sia diventato estremamente complesso per istituzioni pubbliche e imprese fare programmi per il futuro. “Le molteplici transizioni che il Paese sta vivendo determinano reazioni ambivalenti tra i cittadini: alimentano l’aspettativa di un cambiamento e di un miglioramento ma al contempo generano inquietudine e preoccupazione perché si faticano ad intravvedere gli approdi e spesso si ignora il processo che conduce al traguardo”, ha rilevato Pagnoncelli, evidenziando che “il Pnrr rappresenta un’occasione straordinaria per risolvere i problemi strutturali del Paese e fare le riforme necessarie, ma pochi italiani lo conoscono. Appare necessario coinvolgere i cittadini in questo processo di costruzione dell’Italia del futuro”.