Persone con disabilità: Istituto Serafico Assisi, presentato il “Progetto #InAiuto”. Avviato un fondo di 200mila euro per le “cure sospese”

(Foto: Istituto Serafico)

Nella città di Napoli c’è una tradizione nota come “caffè sospeso”: si pagano due tazzine consumandone una soltanto, con la seconda che rimane a disposizione di una persona che altrimenti non potrebbe permettersela. Con lo stesso spirito, l’Istituto Serafico di Assisi, struttura d’eccellenza italiana nella riabilitazione di bambini e ragazzi con disabilità gravi e gravissime, con il “Progetto #InAiuto” ha avviato un fondo di 200mila euro che funziona proprio come una “cura sospesa”, come un ponte che colma le distanze con quanti per diversi motivi non riescono ad avere risposte dal Ssn e che rappresenta una “casa” in grado di abbracciare anche la vita dei genitori. A sostenere e alimentare il fondo saranno cittadini, imprese, associazioni e chiunque vorrà contribuire a questo grande salvadanaio: “Il Progetto – spiega Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico – nasce per dare una risposta a tutte quelle esigenze che quotidianamente affliggono le famiglie alle quali siamo stati accanto in tutti questi anni”.
Il Progetto si rivolge a una platea fatta da tutte quelle persone che hanno disponibilità economiche, sociali e di “rete” molto limitate e che si trovano con un disabile a carico. Ma i margini di intervento del fondo sono ben più ampi e arrivano ad affrontare alcuni tra i maggiori problemi che riguardano il settore dell’assistenza e della cura alle persone con disabilità e il supporto alle loro famiglie. Primo fra tutti, quello legato alle farraginosità burocratiche e a un welfare che non riesce più a dare risposte adeguate. Un vero e proprio labirinto, dove alle difficoltà insite nella condizione di una persona fragile, si aggiunge anche la necessità, non semplice da gestire, di rivolgersi a soggetti differenti come Asl, Comuni ed enti previdenziali. E questa situazione, alla fine, ricade sempre sulle famiglie.
“Conosco mamme che si sono improvvisate infermiere, educatrici, terapiste; che hanno rinunciato al proprio lavoro per prendersi cura dei figli poiché il nostro welfare non ha messo a punto azioni di supporto nei loro confronti. Ma da noi si rivolgono anche mamme o papà che si sono ammalati, che devono affrontare un intervento o un lungo ciclo di chemioterapia e che non sono in grado di provvedere ai propri figli. Ma si incontrano anche mamme sfinite o papà esausti, che hanno bisogno di ritrovare se stessi per recuperare le energie da dedicare ai propri figli e hanno bisogno di una mano tesa. È necessario dunque saper rispondere ai bisogni di accompagnamento dei genitori, intervenendo anche attraverso ricoveri ‘di sollievo’ che possano giovare, seppur per pochi giorni, a questi genitori stanchi”, osserva Di Maolo.
Un sollievo che secondo mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Foligno – intervenuto oggi alla presentazione del Progetto – “è perfettamente in linea con la mission e le radici dell’Istituto Serafico, nato come opera di amore di San Ludovico Casoria, che si adoperò per aiutare gli ultimi contando sulla Provvidenza. Sulle sue orme, con questo fondo, l’Istituto Serafico accrescerà le sue possibilità di accoglienza e di cure, facendo leva sul concetto di sussidiarietà e sulla solidarietà collettiva”.

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