“Siamo qui oggi a rendere omaggio e fare memoria dei milioni di cittadini assassinati da un regime sanguinario come quello nazista che, con la complicità dei regimi fascisti europei, che consegnarono propri concittadini ai carnefici, si macchiò di un crimine orrendo contro l’umanità. Un crimine atroce che non può conoscere né oblio né perdono”. Lo ha affermato oggi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad Auschwitz nel suo intervento alla “Marcia dei Vivi” in occasione della visita di Stato in Polonia. “In quattro anni, dal 1941 al 1945, in questo complesso furono assassinate centinaia di migliaia di persone, ben oltre un milione, in ragione della propria appartenenza a una fede, a una cultura, in ragione delle loro convinzioni o della loro condizione”, ha ricordato il capo dello Stato, sottolineando che “nei campi nazisti, oltre a milioni di ebrei, bersaglio di quella disumana macchina di orrore, anche oppositori politici, sinti, rom, disabili, omosessuali trovarono la morte nelle camere a gas, o per il freddo, la fatica, la fame e le malattie o, ancora, perché vittime di esperimenti criminali”. “Cittadini innocenti di ogni parte d’Europa furono tradotti bestialmente a questo luogo di morte”, ha proseguito, parlando di “un immenso cimitero senza tombe”. “Tra l’autunno del 1943 e gli ultimi mesi del 1944, anche migliaia di italiani furono deportati qui dall’Italia”, ha aggiunto Mattarella, ricordando che “per la quasi totalità di loro fu un viaggio senza ritorno”. “Non a caso, Polonia e Italia sono tra le Nazioni europee più impegnate a conservare la Memoria dell’Olocausto e a promuoverne la conoscenza tra i giovani”, ha evidenziato il presidente, per il quale “rincuora vedere che migliaia di ragazze e ragazzi danno vita ogni anno a questa marcia”. “Quest’anno ci accompagnano in questa esperienza indimenticabile due sorelle italiane sopravvissute agli orrori di Birkenau: Tatiana e Andra Bucci. Con loro, giovani studenti del mio Paese. A Tatiana e Andra va il ringraziamento di noi tutti”, il tributo di Mattarella. “Oggi più che mai, nel riproporsi di temi e argomenti che avvelenarono la stagione degli anni ‘30 del secolo scorso con l’infuriare dell’aggressione russa all’Ucraina, la Memoria dell’Olocausto rimane un monito perenne che non può essere evaso”, la sottolineatura del presidente, che ha avvertito: “L’odio, il pregiudizio, il razzismo, l’estremismo, l’antisemitismo, l’indifferenza, il delirio, la volontà di potenza sono in agguato, sfidano in permanenza la coscienza delle persone e dei popoli. Non può essere ammesso nessun cedimento alle manifestazioni di intolleranza e di violenza, nessun arretramento nella tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, base del nostro convivere pacifico”. “Chi aggredisce l’ordine internazionale fondato su questi principi – ha ammonito – deve sapere che i popoli liberi sono e saranno uniti e determinati nel difenderli”. “Ricordare – ha concluso Mattarella – è dimensione di impegno. È dimostrazione che, contro gli araldi dell’oblio, la memoria vince. Per affermare l’orgoglio di voler essere ‘persone umane’. Per ripetere – e ribadire – ‘mai più’”.