“Alcune delle linee principali di questo pontificato possono essere chiave di un dialogo con l’architettura contemporanea e convergere in una visione che assuma il rischio di pensare un futuro diverso”. Ne è convinto il card. José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del Padiglione della Santa Sede “Amicizia Sociale: incontrarsi nel giardino” alla 18ª edizione della Biennale di Venezia Architettura 2023, che si svolgerà dal 20 maggio al 26 novembre. “L’atteggiamento propositivo nella direzione di un futuro più giusto e solidale è universalmente riconosciuto nelle encicliche di Papa Francesco Laudato si’ e Fratelli Tutti”, ha spiegato il cardinale, definendo i due testi pontifici delle “bussole di un futuro da costruire insieme”. Francesco, in altre parole, non propone “soluzioni magiche”, ma di vivere la vita “come un paziente laboratorio di ricerca, di rischi presi che poi diventano ponti, con l’ostinazione di non lasciare nessuno indietro né fuori”. Una Biennale, dunque, ”nel segno dell’incontro”, quella della Santa Sede. “Nei suoi dieci anni di pontificato che cadono proprio nel 2023, Papa Francesco ha agito e parlato nel senso di coinvolgere tutti, senza dimenticare le periferie, i poveri e i rifugiati”, ha osservato Tolentino, secondo il quale “ciò costituisce già un’eredità per il futuro, attorno alla quale s’incontrano tutti coloro che desiderano un mondo più giusto e meno ferito dalle disuguaglianze sociali”. Ciò è ben evidente nei due progetti di architettura in cui consiste la proposta del Padiglione della Santa Sede. Due le proposte del Padiglione: quella dell’architetto novantenne Álvaro Siza, definita dal porporato “un intenso manifesto politico e poetico su cosa sia o possa diventare l’incontro tra gli esseri umani”, e quella dello Studio Albori, che “pone dentro l’architettura tutti i viventi, rendendoci tutti corresponsabili della nostra casa comune”. Al progetto del padiglione della Santa Sede, ha reso noto Tolentino, ha partecipato anche l’Abbazia Benedettina dell’isola di San Giorgio e del suo ramo non profit per le arti contemporanee che è la Benedicti Claustra Onlus.