Lo scorso 8 luglio è stata inaugurata una nuova modalità di fruizione e visita del Battistero della cattedrale di Padova, con il suo importante ciclo di affreschi trecenteschi di Giusto de’ Menabuoi, patrimonio dell’umanità dell’Unesco insieme ad altri sette preziosi siti artistici e architettonici padovani. In quell’occasione veniva coniata una nuova denominazione – Domus Opera – dell’intero complesso monumentale e architettonico che affaccia su piazza Duomo (cattedrale, Battistero e palazzo vescovile con il Museo diocesano e il Salone dei vescovi), proprio a significare la rivalutazione complessiva di un sito così rilevante per la sua storia, la sua tradizione, e il suo essere luogo vivo della Chiesa oggi. In mesi più recenti è stata sottoscritta una nuova convenzione fra diocesi di Padova, Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso e parrocchia della cattedrale, al fine di completare i lavori che contribuiranno a un’ulteriore valorizzazione dell’opera.
Ora grazie alla convezione firmata dai quattro enti, la Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo ha deliberato un contributo complessivo di 750mila euro a favore di ulteriori lavori che interesseranno il complesso del Battistero, da realizzarsi entro il 31 dicembre 2024. I lavori riguardano l’implementazione dell’impianto di illuminazione; il restauro degli infissi e dei dossali lignei; lo svuotamento dei vani ipogei; il restauro del giardino interno; l’indagine archeologica sul sagrato. Grazie alla sinergia fra le Istituzioni coinvolte si sta restituendo alla città uno dei luoghi più significativi della sua storia e della sua cultura, fortemente radicata nel cristianesimo dei primi secoli.