Caritas: don Ballirano (parroco Casamicciola), “dopo l’alluvione a Ischia sta rinascendo la speranza”

Don Gino Ballirano, parroco di Casamicciola a Ischia (Na) - foto: F.Carloni/Caritas italiana

(da Salerno) –  “A Ischia abbiamo avuto la grazia di vedere nelle persone, anche in quelle che sembravano più colpite, rinascere la speranza; nelle famiglie, soprattutto delle vittime, ho visto come la fede abbia preso il posto della rabbia e della disperazione; la Chiesa stessa è diventata, per molti, un riferimento essenziale”. Lo ha detto oggi a Salerno don Gino Ballirano, parroco di Casamicciola a Ischia (Napoli), dove il 26 novembre scorso una frana originata a 660 metri di altitudine ha provocato 64.000 mila metri cubi di fango, tanto da riempire tre campi di calcio. Sono morte 12 persone, tutti giovani, 422 sfollati e 437 devono allontanarsi da casa quando si registrano allerte meteo di qualsiasi intensità. “Un evento che segna un vero e proprio spartiacque nella storia del Paese – ha osservato don Ballirano -. Per questo motivo il lavoro che, come comunità, abbiamo fatto e stiamo facendo, con l’aiuto di Dio, grazie alla Caritas nazionale, regionale, diocesana, è stato innanzitutto, in fase di emergenza, l’allestimento in parrocchia di un centro di distribuzione di generi di prima necessità e contemporaneamente di un centro di ascolto dove poter raccogliere non solo le richieste di aiuto, ma anche dare calore, conforto, consolazione”. Molte persone anziane o sole “hanno trovato un abbraccio o sono state accompagnate dalla comunità nei momenti di trasloco o nei momenti difficili”. Sono state celebrate messe e organizzate giornate di preghiera silenziosa e di ritiro negli alberghi. Sono nati diversi comitati che organizzano nella Chiesa parrocchiale periodiche assemblee cittadine, partecipate da più di 400 persone. L’Elemosiniere del Papa ha donato un’auto multiposto usata per portare la spesa e per accompagnare anziani e persone sole a visite mediche o per altre commissioni. “Il senso di tutto questo è che la comunità deve diventare sempre più famiglia. Perché solo insieme possiamo superare questo periodo”, ha affermato don Ballirano. Ora stanno cercando un luogo dove poter dare sostegno psicologico alle persone “perché è ancora palpabile il senso di disorientamento umano, soprattutto negli anziani e nei soggetti più deboli”. E a breve inizieranno anche un progetto nelle scuole superiori.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa