“Vogliamo sapere dove sono finiti i soldi stanziati per i concorsi per insegnanti se non c’è un bando”. La richiesta arriva dalla Conferenza episcopale del Paraguay (Cep), attraverso una conferenza stampa tenuta da mons. Gabriel Escobar, vescovo del vicariato apostolico del Chaco e responsabile della Pastorale educativa della Cep. Mentre nel Paese è entrata nella fase finale la campagna elettorale in vista delle presidenziali del 30 aprile, il vescovo ha sollecitato il ministero dell’Educazione e della scienza (Mec) e il ministero delle Finanze a sbloccare i concorsi per presidi e insegnanti di scuole e collegi cattolici, le cui voci sono iscritte nel Bilancio generale della Nazione (Pgn). “Si richiede urgentemente che i fondi già stanziati vengano sbloccati, attraverso un bando di concorso, in modo che oltre trecento scuole e collegi sovvenzionati possano funzionare correttamente”, ha proseguito mons. Escobar.
La Pastorale educativa ha denunciato mercoledì di essere alle prese con questo problema da cinque anni, e il Mec ha risposto sostenendo che nel 2023 sono state fatte 1.300 nomine ad interim, di cui 940 corrispondono a istituzioni educative della Cep. Tuttavia, padre Lucio Aranda, coordinatore del dipartimento per l’Educazione della Conferenza episcopale, ha spiegato che le nomine ad interim sono contratti che vengono rinnovati ogni anno, che richiedono procedure annuali, senza garanzie. Hanno anche rivelato che ci sono insegnanti che, in queste condizioni, non vengono pagati regolarmente. Più di 300 insegnanti sono interessati da questa situazione e almeno 119 indirizzi di scuole e collegi cattolici.