“Come ebrei chiediamo giustamente agli altri di combattere l’antisemitismo. Non possiamo e non dobbiamo accettare simili atteggiamenti razzisti da parte degli ebrei. Tolleranza zero”: dura presa di posizione, via Twitter, dell’ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, Raphael Schutz, contro alcuni video, pervenuti al Sir da fonti ecclesiali della Città Santa, che mostrano ebrei ultraortodossi sputare, in segno di disprezzo, a terra vicino a religiose cristiane e contro un gruppo di pellegrini intenti a celebrare la Via Crucis lungo la Via Dolorosa a Gerusalemme. In questo caso si vede un ebreo sputare verso il gruppo sotto gli occhi della Polizia israeliana che non fa nulla per impedire il gesto.
Gli episodi, spiegano fonti locali interpellate dal Sir, “rientrano nel sempre più diffuso clima di odio anticristiano” denunciato con forza, durante la messa di Pasqua, dal patriarca latino di Gerusalemme, mons. Pierbattista Pizzaballa. “Viviamo in un periodo segnato da violenza e morte, di profonda sfiducia, visibile nei diversi ambiti della vita sociale, politica e religiosa dei nostri Paesi – sono state le parole del patriarca latino -. Le violenze contro i nostri luoghi e simboli cristiani sono solo una delle espressioni della violenza più diffusa che caratterizza questo nostro tempo, che è presente ovunque… La politica, anziché sforzarsi di cercare vie di unità e il bene comune, sembra volerci fare precipitare in un vortice di sempre maggiore divisione, su tutto: tra israeliani da una parte e palestinesi dall’altra, ma anche tra israeliani fra loro e palestinesi tra loro, ed è sempre più incapace di una visione che crei prospettive e futuro. Anche a livello religioso il sospetto, gli stereotipi e i pregiudizi sembrano avere la voce più potente, in questo momento. Credo, insomma, che si possa dire che non sappiamo davvero amarci e proprio per questo stiamo vivendo un tempo alquanto deprimente sotto molti punti di vista”. Posizione ribadita anche dall’amministratore delegato del Patriarcato latino di Gerusalemme, Sami El-Yousef, che, in una nota diffusa in occasione della Pasqua, sottolinea come “gli attacchi ai cristiani e alle chiese siano aumentati drammaticamente da quando il nuovo governo (di ultradestra, ndr.) è salito al potere”.