Terra Santa: Polizia Israele sul “Fuoco Sacro”, “restrizioni al numero partecipanti esigenza di sicurezza”

Santo Sepolcro, altare interno (Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La limitazione del numero dei partecipanti non è un’iniziativa di Polizia, ma una necessaria esigenza di sicurezza, secondo quanto riporta lo studio dell’ingegnere della sicurezza che opera per conto delle Chiese”. Così la Polizia israeliana rispedisce al mittente le critiche ricevute dal “Comitato Status Quo” del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme – e condivise dalla Custodia di Terra Santa e dal Patriarcato armeno di Gerusalemme – che in una nota aveva giudicato “irragionevoli” le restrizioni imposte dalle forze di Polizia israeliane al “rito del Fuoco Sacro” che si celebra domani, sabato 15 aprile, alla basilica del Santo Sepolcro nella Città Vecchia di Gerusalemme. La replica israeliana è contenuta in una dichiarazione della Polizia che bolla come “false” le inchieste, gli articoli di giornali e le pubblicazioni riguardanti questa tradizionale cerimonia della Pasqua ortodossa. Nella dichiarazione, pervenuta al Sir, la Polizia ribadisce di essere impegnata ad assicurare “la libertà di culto, ma prima di tutto a preservare la sicurezza della vita umana e prevenire un disastro di massa” e per questo fa riferimento al parere del responsabile della sicurezza delle Chiese che vincola, secondo la Polizia, la capienza massima di pubblico nella basilica al numero delle uscite di emergenza esistenti nel sito. Analoghe restrizioni di sicurezza, precisa la Polizia israeliana, “sono adottate anche in altri luoghi sacri come il Muro del Pianto, sacro agli ebrei, dove l’ingresso è stato limitato più volte, durante l’anno, negli eventi di massa”. Consapevole dell’importanza della Pasqua per il mondo cristiano, “Israele e la Polizia hanno investito molte risorse per il suo successo, compreso il dispiegamento di centinaia di agenti e di operatori di primo soccorso, dotati di varie attrezzature e misure tecnologiche”. La pianificazione dell’evento, si legge nella dichiarazione, “è stata condotta in collaborazione con tutte le parti interessate, con i rappresentanti delle Chiese partecipanti, al fine di garantire la buona riuscita dell’evento”. La Polizia israeliana, conclude il testo, “agirà per salvaguardare la vita umana e adempiere alle istruzioni dell’ingegnere della sicurezza anche durante il rito del Fuoco Sacro e si aspetta che i leader e gli organizzatori della Chiesa facciano lo stesso”.

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