“State attente con le malattie della vita consacrata: ne dico una che è contro tutto quello detto, l’amarezza”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, al termine del discorso rivolto alle religiose dell’Usmi, ricevute in udienza. “Quello spirito di acidità dentro, amaro, sempre guardando le difficoltà, sempre a fare un monumento al ‘ma, però’, sempre cercando le cose che non vanno”, la descrizione fuori testo del Papa. “L’amarezza è il liquore del diavolo, e il diavolo ci cucina dentro, con questo liquore”, il monito di Francesco: “L’ottimismo è una cosa psicologica, se invece parlo di speranza, di apertura allo spirito, è una cosa teologica”. “Quando si coltiva aceto invece che zucchero, qualcosa non funziona”, la tesi del Papa: “L‘amarezza, l’acidità del cuore fa tanto male!”. “Quando vendete una suora – il suggerimento alle religiose – aiutatela ad uscire da questa situazione, dalla situazione delle persone malinconiche, che pensano sempre che gli altri tempi erano meglio, che le cose non vanno”. “Il liquore d’amarezza è l’elisir del diavolo”, ha concluso Francesco: “Lasciate che sia lo Spirito Santo a darci questa dolcezza spirituale”.