Sono 1.000 i migranti morti o dispersi nel tentativo di costruirsi una vita migliore, lungo le rotte migratorie del mondo, nei primi tre mesi del 2023. Metà di loro (499), nel tentativo di attraversamento del mar Mediterraneo. E sono 55.127 le persone che hanno perso la vita o sono scomparse lungo le rotte migratorie in tutto il mondo, dal 2014 a oggi, secondo il progetto “Missing migrants” dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim), agenzia delle Nazioni Unite. Di questi, oltre 26mila (il 47,3% del totale) sono morti sulle tre rotte del mar Mediterraneo. Sono i dati rilanciati oggi dalla Fondazione Openpolis, nota per il data journalism. Le persone morte o scomparse nel Mediterraneo nel 2022 sono il 35% di tutti i migranti deceduti o dispersi lungo tutte le rotte del mondo, ossia 2.406 persone su 6.868. 1.568 persone secondo l’Oim sono risultate scomparse nel Mediterraneo nel corso del 2022. “Quella tra il nord Africa e l’Europa è l’unica tratta al mondo dove in un anno il numero di dispersi supera quello dei morti accertati (838). A conferma di come sia difficile anche solo capire quante persone abbiano perso la vita in mare e di come sia complicato recuperare i corpi in acqua”, precisa Openpolis. 887 sono i migranti morti o dispersi sulla rotta nell’Asia occidentale nel 2022. Questo percorso rappresenta il secondo più pericoloso del mondo, dopo il Mediterraneo. Seguono nord Africa (719 morti o dispersi), Asia meridionale (702), nord America (547), America centrale (480) e mar dei Caraibi (349).