“Invito i fedeli e gli uomini e le donne di buona volontà a leggere la Pacem in terris, e prego perché i capi nazioni se ne lascino ispirare nei progetti e nelle decisioni”. Lo ha detto il Papa al termine dell’udienza, durante i saluti ai fedeli di lingua italiana. “Ieri ricorreva il sessantesimo della Pacem in terris che san Giovanni XXIII indirizzò alla Chiesa e al mondo nel pieno della tensione tra due blocchi contrapposti nella cosiddetta guerra fredda”, ha ricordato Francesco: “Il Papa aprì davanti a tutti l’orizzonte ampio in cui poter parlare di pace e costruire la pace. Nel disegno di Dio sul mondo e sulla famiglia umana, quell’enciclica fu una vera benedizione, come uno squarcio di sereno in mezzo a nubi oscure. Il suo messaggio è attualissimo”. A riprova di ciò, il Papa ha citato un passo della Pacem in terris, prima di invitare tutti alla lettura: “I rapporti tra le comunità politiche come quelli tra i singoli esseri umani vanno regolati non facendo ricorso alla forza delle armi, ma nella luce della ragione, e cioè nella verità, nella giustizia e nella solidarietà operante”.