Geofisica e vulcanologia: Ercolano, sabato una giornata di studio sull’Osservatorio vesuviano

Sabato 15 aprile, dalle 10,30 alle 13, presso il Reale Osservatorio vesuviano di Ercolano (Na), sede storica dell’Osservatorio vesuviano dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), si terrà la giornata di studio “L’Osservatorio vesuviano e l’Ente Parco nazionale del Vesuvio: una sinergia per la tutela del territorio e la mitigazione dei rischi naturali”.
Per l’occasione, scienziati dell’Ingv, esponenti del Dipartimento della Protezione civile della Regione Campania e il direttore dell’Ente Parco nazionale del Vesuvio si confronteranno su attività per la mitigazione del rischio sismico e vulcanico e mostreranno al pubblico le attività museali dello storico centro d’avanguardia per lo studio e il monitoraggio dei vulcani campani. La sede storica conserva una esposizione al cui interno si trovano numerose strumentazioni scientifiche, foto, filmati, documenti, dove è possibile, attraverso delle installazioni multimediali, rendersi conto del ruolo svolto dall’Ingv nel monitoraggio dei vulcani attivi del nostro Paese.
Con l’occasione, sarà presentato il libro “Un architetto al servizio della scienza. Gaetano Fazzini e la costruzione del reale Osservatorio meteorologico vesuviano”, a cura di Luigi Raia. Il libro evidenzia in modo puntuale tutte le tecniche costruttive utilizzate, assolutamente innovative per il periodo.
L’autore ripercorre le vicende che hanno coinvolto l’Osservatorio vesuviano, primo osservatorio vulcanologico al mondo e testimone delle violente eruzioni del XIX e del XX secolo.
L’edificio fu fondato nel 1841 per volontà di Ferdinando II di Borbone e gli artefici di questa importante opera furono lo scienziato Macedonio Melloni e l’architetto Gaetano Fazzini, al tempo impegnato a Napoli come docente, editorialista e corrispondente per le riviste scientifiche dell’epoca.
L’Osservatorio vesuviano ha contribuito, fin dalla metà dell’Ottocento, alla crescita delle attività di studio e ricerca in diversi campi della geofisica e della vulcanologia e di coloro che vi hanno operato: studiosi, ricercatori, artisti, scienziati.
Nel libro, la storia dei personaggi si intreccia con quella dei luoghi e con quella di un paesaggio in perenne cambiamento, modellato dalle forze del vulcano più famoso del mondo.
Luigi Raia esamina non solo il contesto culturale, politico e sociale del tempo, quando le iniziative della Reale Accademia delle Scienze diedero il via alla costruzione di un moderno osservatorio, ma analizza anche il rapporto tra scienza e architettura, nonché la poliedrica produzione di Gaetano Fazzini, “un giovane valoroso non meno nello studio della natura che nell’arte dell’edificare”.

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