Un’analisi sulla disparità salariale e di genere, realizzata dall’Area Lavoro delle Acli nazionali, in collaborazione con il Coordinamento Donne Acli. È quella proposta nel libro “Lavorare dis/pari” in distribuzione gratuitamente martedì 4 aprile con il “Corriere della Sera”.
L’indagine, di cui è stato presentato un piccolo anticipo lo scorso ottobre a Roma, ha certificato la condizione di disparità tra uomini e donne nella sfera lavorativa ed economica. Dai dati raccolti, infatti, emerge che il cosiddetto lavoro povero è prerogativa femminile: tra i lavoratori/trici saltuari/e coloro i quali hanno un reddito annuo complessivo fino a 15.000 euro – viene ricordato in una nota dalle Acli – sono il 68,1% tra le donne, percentuale che scende al 51,5% tra gli uomini. Ma anche tra i/le lavoratori/trici stabili i valori registrati per quella fascia di reddito sono rispettivamente del 24,6% contro il 7,8%. È interessante notare come il divario sia indifferente alla condizione lavorativa e alla continuità lavorativa: il divario con gli uomini si conserva sia che si disponga di un lavoro retribuito, sia nel caso opposto.
La ricerca ha beneficiato della possibilità di accedere alle banche dati del Caf Acli e del Patronato Acli, che ogni anno incontrano centinaia di migliaia di persone, e rappresenta per questo una fotografia reale e attendibile del nostro Paese, da cui partire per combattere le disuguaglianze e la povertà salariale.
Il giorno antecedente l’uscita del libro nelle edicole, lunedì 3 aprile alle 18, in diretta streaming sulla pagina Facebook e sul canale YouTube delle Acli, si terrà un webinar per discutere e approfondire i dati della ricerca con Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli; Stefano Tassinari, vicepresidente nazionale delle Acli; Elisabetta Soglio, direttrice del settimanale “Buone Notizie” del “Corriere della Sera”; Chiara Volpato, responsabile nazionale del Coordinamento Donne, e Federica Volpi, ricercatrice delle Acli.