Da Ragusa a Vittoria, da Comiso a Chiaramonte Gulfi, da Giarratana a Monterosso Almo, da Santa Croce Camerina ad Acate, migliaia di fedeli hanno partecipato ieri sera alle Via Crucis “Insieme sulla via della pace”, grazie all’iniziativa promossa dalla Consulta per le Aggregazioni laicali in collaborazione con i Vicariati foranei. Ne dà notizia la diocesi di Ragusa, spiegando che “alta si è levata la preghiera comunitaria invocando il dono della pace. Le comunità parrocchiali, le associazioni, i gruppi e i movimenti hanno camminato e pregato insieme sperimentando e rafforzando lo spirito sinodale e il senso di appartenenza alla Chiesa. La meditazione sulla Passione di Gesù ha offerto lo spunto per riflettere sui mali che turbano l’umanità e, in particolare, sulla guerra che è tornata a seminare morte e disperazione anche in Europa”. A Ragusa, in cattedrale, il vescovo Giuseppe La Placa, ringraziando la Consulta per le Aggregazioni laicali, ha lanciato un messaggio di pace e di speranza ma anche un invito forte ad assumersi ognuno le proprie responsabilità per promuovere e costruire la pace a partire dalle famiglie, dai luoghi di lavoro, dalle realtà che ci vedono ogni giorno protagonisti. “Impariamo ad accogliere le nostre piccole o grandi croci – ha affermato – perché ogni croce porterà al mattino della Pasqua”. Il vescovo ha quindi invitato ad accompagnare la preghiera con l’impegno diventando ogni giorno operatori di pace, iniziando a chiedere e a concedere il perdono, a “colmare i fossati dell’odio e del rancore” e iniziando a essere operatori di pace “a partire dai piccoli gesti di carità in famiglia, a scuola, nel lavoro, in tutti gli ambienti della nostra quotidianità”.
“È stato bello vivere insieme – ha commentato la Consulta per le Aggregazioni laicali – questo momento di preghiera e di riflessione, vissuto e testimoniato con uno stile sinodale dai movimenti, associazioni e gruppi che manifestano la ricchezza dello Spirito effuso dal Signore Risorto. Pur nella diversità dei carismi e dei percorsi di fede abbiamo sperimentato la ricchezza delle tante spiritualità che si trovano nella nostra Chiesa e unito la nostra preghiera invocando il bene supremo della pace”.