Questa mattina, presso la questura di Cosenza, la Polizia di Stato, mediante l’associazione “Quarto Savona 15” ha consegnato ai vescovi della Metropolia di Cosenza l’olio ricavato dal “Giardino della Memoria di Capaci”. “Tutti i luoghi che portano alla nostra mente ricordi negativi, possono diventare luoghi dove si fa esperienza di novità di vita e così diventano redenti”, ha detto mons. Giovanni Checchinato, arcivescovo di Cosenza-Bisignano, prendendo la parola. Mons. Maurizio Aloise, arcivescovo di Rossano-Cariati, ha affermato: “Come Chiesa ribadiamo la nostra volontà di essere insieme nei grandi valori della giustizia e della legalità. Tutti dobbiamo essere capaci nel nostro ambito di impegnarci per realizzare tutto ciò”. Per mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, “oggi scriviamo una pagina di sussidiarietà, un metodo che ci consente di realizzare i beni comuni”. Ha evidenziato come “viviamo un tempo in cui sembra che la legalità non sia possibile, quando invece è un sogno condiviso”. Così “in questa terra sfigurata dalla corruzione e dai poteri malavitosi la Polizia di Stato è segno di legalità che conduce alla giustizia”. Mons. Donato Oliverio, eparca di Lungro, ha sottolineato come “il ricordo del sacrificio dei giudici siciliani e delle vittime di mafia assume un particolare significato nella grande e santa settimana che precede la Pasqua. Il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri della giustizia diventa seme e assurge a simbolo di redenzione diventando segno per cattolici e non cattolici”. Per la diocesi di San Marco Argentano-Scalea è intervenuto il cancelliere vescovile don Antonio Fasano, il quale ha auspicato che “ciascuno di noi possa essere olio che risana”.