A seguito del naufragio al largo di Staccato di Cutro, “al fine di agevolare i contatti con i superstiti e le famiglie delle vittime, sono stati inviati a Crotone rappresentanti del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione che sono stati affiancati da quelli dell’Unhcr e dell’Ucoi, i quali hanno tenuto colloqui individuali con tutti i parenti delle vittime anche al fine di poter il più rapidamente possibile soddisfare le richieste degli stessi riguardanti il trasferimento delle salme”. Lo si legge in un comunicato diffuso poco fa dal Viminale nel quale si dà notizia che “nella serata di ieri, grazie all’attività di mediazione svolta dai predetti funzionari, i parenti delle vittime hanno rimosso il blocco stradale e permesso l’uscita di alcuni carri funebri diretti a Bologna”. Delle 72 vittime – viene spiegato dal ministero dell’Interno – il 6 marzo 2023, una salma di nazionalità afghana è stata inumata nel cimitero di Crotone; il 7 marzo 2023, una salma di nazionalità tunisina è stata rimpatriata in Tunisia, una salma di nazionalità afghana è stata rimpatriata in Germania e 4 salme sono state rimpatriate in Pakistan; l’8 marzo 2023, sette salme sono state trasferite presso il cimitero musulmano di Bologna. “Nella giornata di domani – prosegue il comunicato – è in programma il trasferimento di 8 salme alla volta della Germania ed è in fase di preparazione il trasferimento di 16 ulteriori salme verso l’Afghanistan. Quest’ultimo trasferimento, organizzato da un’agenzia di onoranze funebri tedesca, prevede il passaggio delle salme attraverso la Turchia e, da lì, in Afghanistan d’intesa con i familiari delle vittime ivi presenti”. “Completati questi trasferimenti, resterebbero da trasferire ancora 34 salme per le quali sono in corso interlocuzioni tra i funzionari di questo ministero inviati sul posto ed i familiari delle vittime.
In merito a tutta la vicenda vanno considerate le difficoltà oggettive del trasferimento delle salme in Afghanistan”, viene rilevato dal Viminale, rivendicando che “la prefettura di Crotone dal giorno del naufragio ha assicurato assistenza ai superstiti e alle famiglie delle vittime”. “La Prefettura inoltre – viene precisato – ha assicurato il supporto necessario alle amministrazioni locali ai fini della inumazione delle salme o del loro trasferimento presso altre località del Paese o all’estero, dopo la necessaria e complessa attività svolta dal comune di Cutro per la redazione dei certificati di morte e dei passaporti mortuari. Per le spese relative alle onoranze funebri e di immediata assistenza, è stata assicurata copertura con fondi del ministero dell’Interno”. A ciò, d’intesa con la Regione Calabria, si è aggiunto l’impegno per assicurare ospitalità presso strutture alberghiere a circa una ottantina di parenti delle vittime. I superstiti sono stati ospitati in una prima fase nel Cara di Crotone e successivamente nelle stesse strutture alberghiere in cui erano ospitati i loro parenti.