Un “libro bianco” sul primo periodo della pandemia di Covid, che mette in relazione i quadri epidemiologici con i provvedimenti adottati ai diversi livelli di governo. A realizzarlo la Fnomceo, Federazione nazionale ordini medici chirurghi e odontoiatri con Deloitte Legal. Ne ha parlato oggi il presidente della stessa Fnomceo, Filippo Anelli, ascoltato in audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati, sulle Proposte di legge volte all’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
La pandemia di Covid – ha spiegato – “ha messo in luce e amplificato carenze e zone grigie preesistenti nel nostro Servizio sanitario nazionale, frutto di decenni di tagli lineari e di politiche alimentate da una cultura aziendalistica” e “ha acceso impietosamente un riflettore su criticità e carenze che erano ormai strutturali. Carenze di personale, con medici ospedalieri che hanno dovuto fare turni anche di 24 ore di seguito, per poter gestire i pazienti che continuavano ad affluire senza sosta. Carenze a livello edilizio, con l’impossibilità, in molti ospedali, di separare i percorsi ‘sporco’ e ‘pulito’. Carenze strumentali, di posti letto, delle terapie intensive. Carenze organizzative, con medici di famiglia lasciati soli ad assistere i pazienti domiciliati; abbandonati a se stessi, senza protocolli, linee guida; senza personale di supporto, privi di strumentazione adeguata, senza saturimetri e bombole d’ossigeno. Senza dispositivi di protezione individuale. Carenze nella sicurezza, appunto, che hanno portato molti medici a contagiarsi, alcuni a pagare con la vita il loro impegno”.
“La situazione nella prima fase è stata drammatica – ha aggiunto il presidente Fnomceo – soprattutto nelle Regioni del Nord, tanto che possiamo dire che Bergamo e la Lombardia sono state la nostra Caporetto, la Caporetto della guerra che la nostra professione ha dovuto combattere contro il Covid-19. I medici e gli altri professionisti sono stati chiamati ad operare – e i decisori a prendere provvedimenti – in un contesto straordinario: un contesto con evidenze scientifiche scarse e in continua evoluzione, di carenza di personale e di risorse”.