“La Chiesa cammina, non sta ferma, non sta a difendere dei bastioni che pensiamo siano indispensabili per difendere il Vangelo. L’identità cristiana la difendiamo spendendola, essendo cristiani nella città degli uomini, anche se di minoranza, di popolo. Ne capiamo ancora di più l’urgenza in un momento di grande difficoltà in cui c’è tanta stanchezza nella gente, come quella che provocò la compassione di Gesù. È a quella folla che la Chiesa ci manda. Dobbiamo ritrovare il gusto del camminare insieme, seguendo il Signore”. Lo ha detto ieri sera il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, a Taranto per la 51esima edizione della Settimana della Fede, su “Identità e missione nella Chiesa”. Nel suo intervento con la comunità diocesana ionica, nella cattedrale Gran Madre di Dio, Zuppi con esempi concreti, si è soffermato sul tema della paura, che si vince solo con l’amore e ha raccontato quali saranno i prossimi passi del Sinodo. A margine dell’incontro, il presidente della Cei con i giornalisti è tornato sul tema migranti. “Servono consapevolezza di queste tragedie e soprattutto delle risposte sull’accoglienza e la protezione dei vulnerabili, dei corridoi umanitari. Serve cooperazione intelligente anche per aiutare i Paesi da cui provengono i migranti. Dobbiamo uscire da una logica emergenziale e scegliere di difendere i diritti delle persone e questo è vero per le migrazioni ma per tutte le scelte che riguardano la vita delle persone”.