“Occorre investire risorse per potenziare l’offerta di psicologia pubblica, oggi bassissima. In Italia noi psicologi siamo circa 110mila ma, ad esempio nella mia regione, solo il 5% del totale è impiegato nel servizio pubblico, eppure la salute è un diritto di tutti, soprattutto in questo periodo in cui la povertà sta crescendo in modo esponenziale”. In un’intervista al Sir Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi toscani, sottolinea l’urgenza di ampliare la rete psicologica di base con la messa in campo effettiva dello psicologo di base perché, spiega, “spendere per implementare le risorse umane nel pubblico non è un costo ma un guadagno sia in termini di salute, sia in termini di risparmio su sussidi, assistenza e psicofarmaci”.
Diverse regioni hanno già approvato una legge in materia: tra queste la Toscana. “Sono stati stanziati 700mila euro divisi in due anni – spiega la presidente dell’Ordine regionale –. Stiamo iniziando a lavorare sui decreti attuativi del provvedimento che realizzeranno concretamente la presenza dello psicologo di base all’interno delle case di comunità insieme ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Una sorta di front office, di primo livello di intervento per recepire e intercettare bisogni che spesso rimangono inascoltati”. “Siamo fatti di corpo, mente e cuore e il Covid ci ha insegnato che non possiamo separare la malattia organica dalla malattia psicologica. Occorre una visione integrata della salute e una presa in carico integrale. Basta con le dicotomie che non portano da nessuna parte”, conclude l’esperta.