“La Giornata mondiale della donna offre l’occasione di rilanciare l’appello per la liberazione delle vittime della tratta”. Lo scrive don Aldo Buonaiuto, fondatore della testata online Interris.it e sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23) che da anni si batte per eliminare la piaga della prostituzione coatta, in una riflessione pubblicata in occasione della Giornata internazionale della donna. Nel ricordare la visita di Papa Francesco, in uno dei Venerdì della Misericordia, alle ragazze salvate dal racket della prostituzione e le celebrazioni dell’8 marzo 2019 al Quirinale, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dal titolo “Mai più schiave”, don Buonaiuto sottolinea, facendo sue le parole di don Benzi, che la prostituzione è “l’ingiustizia più antica e odiosa del mondo” perché “nessuna donna nasce prostituta, ma c’è sempre qualcuno che ce la fa diventare”. “Ci sono orrori ai quali rischiamo di assuefarci – prosegue il sacerdote –. Papa Francesco esorta incessantemente il mondo a non abituarsi al male di cui la tratta di esseri umani è un atroce esempio. Un’emergenza sociale così grave e diffusa da unire come un doloroso ‘fil rouge’ tutte le urgenze collettive che si susseguono e si sommano nel tempo. Il racket della prostituzione coatta, infatti, non si è mai interrotto neppure durante le limitazioni socio-sanitarie nel triennio della pandemia. Allo stesso modo l’immane tragedia delle guerre in Ucraina, in Africa e in Asia alimenta lo spietato sfruttamento delle moderne schiave”.