Otto marzo: Bolzano-Bressanone, i dati della Caritas rivelano sempre più donne senza dimora

(foto diocesi Bolzano-Bressanone)

In occasione della Giornata internazionale della donna che si celebra domani, la Caritas della diocesi di Bolzano-Bressanone analizza i dati relativi all’accoglienza di senza dimora che testimoniano un aumento delle donne, infatti delle complessive 865 persone ospitate dalla Caritas nel 2022, circa 200 sono donne adulte, e quasi un quarto di queste sono madri sole con figli minorenni. La maggior parte delle strutture in cui sono state accolte sono gestite dalla Caritas per conto del settore pubblico. “Dalla nostra esperienza emerge la necessità di ampliare, in Alto Adige, i punti di contatto rivolti espressamente alle donne e di creare più strutture residenziali, sia per donne sole, che per le donne con figli di età superiore ai 4 anni, età in cui non posso più stare nei centri mamma-bambino. Solo così, le donne potranno vivere la propria femminilità e maternità in modo più libero e dignitoso”. Sono queste le parole di Beatrix Mairhofer, direttrice della Caritas, che denuncia la maggiore difficoltà per le donne nell’affrontare la condizione di senzatetto, al confronto con gli uomini che hanno a disposizione diverse possibilità di alloggio, facendo notare come proprio la Caritas metta a disposizione Casa Margaret a Bolzano, uno dei pochissimi rifugi pensati per donne senza dimora in Alto Adige. In questa casa lo scorso anno sono state ospitate 19 donne che, in maggioranza, occupano lavori poco retribuiti, ma anche madri sole i cui figli sono accolti in altre strutture, o le donne in età pensionabile, troppo giovani per la casa di riposo, ma con pensioni troppo basse per un appartamento tutto loro. La Caritas ha registrato un significativo aumento del numero di donne anche nelle sue strutture per senzatetto a Merano, come ad esempio a Casa Arché e nelle strutture associate, dove nel 2022 sono state ospitate 26 donne, 9 in più dell’anno precedente, stando attenti a mettere in atto tutte le accortezza per soddisfare le esigenze particolari delle donne, a partire dalla privacy, sfruttando al meglio i progetti abitativi ad alta autonomia che la Caritas porta avanti a Merano, Bolzano, Caldaro e Bressanone. Un capitolo a parte è quello delle donne con storie di migrazione alle spalle, che in Alto Adige hanno grandi difficoltà non solo nel trovare alloggio ma anche per orientarsi nel mercato del lavoro o nell’offerta di cura dei bambini. Queste donne possono trovare accoglienza anche presso Migrantes, a Bolzano, dove la Caritas offre diverse possibilità di alloggio alle persone di origine straniera. Nel 2022, la “Casa albergo” per lavoratori, ha accolto 4 donne (su un totale di 72 residenti); nell’ostello adiacente, invece, la percentuale di donne era già del 17%, cioè 24 residenti; 20 di queste hanno già più di 50 anni e lavorano per lo più come badanti. Un ulteriore dato arriva relativamente alle donne, con gravi problemi di salute, che si rivolgono alla Caritas in cerca di rifugio e sostegno. A Laives per esempio, Casa Emmaus, una struttura residenziale per persone sieropositive o malate di Aids, l’anno scorso ha accolto 7 donne su un totale di 21 ospiti; 5 di loro sono residenti da molto tempo.

(foto diocesi Bolzano-Bressanone)

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