Il rapporto sulla sicurezza dei giornalisti, diffuso oggi dal Consiglio d’Europa, esamina fra l’altro “la repressione del giornalismo indipendente in Russia e nei territori occupati in Ucraina” e dedica un capitolo specifico alla Bielorussia. “Oltre ai giornalisti deceduti in servizio durante la guerra, la piattaforma ha registrato un giornalista ucciso nell’esercizio della sua funzione, Güngör Arslan in Turchia, rispetto ai quattro registrati nel 2021”. Gli avvisi – ossia gli allarmi ad opera della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo – riguardanti “minacce e attacchi durante manifestazioni in strada sono stati inferiori, data la diminuzione delle manifestazioni nel periodo del Covid-19”. Il report specifica che “in Europa le detenzioni e gli arresti arbitrari di giornalisti sono all’ordine del giorno. Al 31 dicembre 2022, risultavano detenuti 127 giornalisti e operatori dei media. Durante il 2022, la piattaforma ha registrato 74 avvisi riguardanti attacchi all’integrità fisica dei giornalisti (il 26% di tutti gli avvisi), 41 avvisi sulla detenzione e la reclusione di giornalisti (14%), 94 avvisi su casi di persecuzione e intimidazione di giornalisti (32%) e altri 80 avvisi su altri atti che hanno effetti dissuasivi sulla libertà dei media (28%).