Diocesi: mons. Rega (San Marco Argentano-Scalea), “usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù, perché fuori c’è la moltitudine da sfamare”

“Non voglio stare chiuso in un castello ma camminare per le nostre strade, seminare sorrisi e speranza, donando a tutti il Vangelo della misericordia. Usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù, perché fuori c’è la moltitudine da sfamare”. Lo ha detto sabato pomeriggio mons. Stefano Rega, vescovo di San Marco Argentano-Scalea, nell’omelia della celebrazione eucaristica nel giorno della presa di possesso della cattedra e di inizio del suo ministero episcopale. “Dio sa mettere insieme e pezzi e fare per noi un bellissimo mosaico – ha detto il presule -. C’è già un filo provvidenziale che unisce le nostre storie, le nostre vite e i nostri sogni”. Mons. Rega ha consegnato alla diocesi due parole: “Metterci in ascolto e in cammino insieme. Questo percorso ci porterà a scelte concrete, perché la Parola è creativa e ci chiederà impegno e collaborazione”. Il presule ha auspicato che “questa Chiesa possa essere un rito perenne per tutto e per tutti” e ha evidenziato che c’è necessità di “andare per strada, incontrando volti, sofferenza, offrendo a tutti una mano per dare salvezza”. “Intendo – ha continuato mons. Rega – essere costruttore di un presente proteso verso un futuro che vuole essere dono per le generazioni che verranno” e, richiamando il suo motto episcopale “Date loro voi stessi da mangiare”, mons. Rega ha concluso: “Nessuno che cerca il Signore possa andare a casa digiuno, ma unendo il poco che siamo e che abbiamo, possa bastare per tutti ed esuberare e divenire nuovo fermento”.

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