Sono 58 i rifugiati siriani arrivati dai campi profughi del Libano e 15 i richiedenti asilo iracheni, somali e congolesi provenienti dai campi della Grecia. Sono sbarcati stamattina a Fiumicino, grazie al protocollo tra Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola Valdese, in accordo con i Ministeri dell’Interno e degli Esteri. Da febbraio 2016 ad oggi i corridoi umanitari, finanziati dalle Chiese cattoliche e protestanti, hanno permesso a 6.091 persone di raggiungere l’Europa in sicurezza. L’Italia ne ha accolti 5321, più della metà provenienti dai campi del Libano (in maggioranza siriani) ma anche da Etiopia, Grecia, Libia, Niger, Giordania, Afghanistan, Cipro. Le nazionalità più rappresentate sono Siria, Eritrea, Afghanistan, Somalia, Sudan, Sud Sudan, Iraq, Yemen, Congo, Camerun, tutti Paesi dove sono in corso conflitti dimenticati. Tra gli altri Paesi europei solo la Francia (576), il Belgio (166) e Andorra (16) hanno seguito l’esempio italiano e aperto le porte a 770 persone. I rifugiati e richiedenti asilo arrivati oggi a Fiumicino saranno ospitati presso comunità, parrocchie e famiglie che fanno capo alle Chiese protestanti (in Sicilia e Calabria) e nelle case della Comunità di Sant’Egidio. Tra loro ci sono 24 bambini. “Agli adulti dico di imparare subito l’italiano perché la lingua è il primo strumento di integrazione – sottolinea Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, accogliendoli in aeroporto – . L’Italia è un Paese di grande umanità, per questo ha aperto la strada con vie legali per entrare nel nostro Paese e salvarsi dalle trame dei trafficanti. Oggi la vostra vita è al sicuro e vogliamo costruire insieme il vostro futuro”. Manuela Vinay, della Tavola Valdese, esorta tutti i Paesi a “sentire l’obbligo morale di definire politiche per far migrare le persone in sicurezza. Noi come società civile abbiamo agito, tutti devono fare la propria parte”. Marta Bernardini, coordinatrice del programma migranti della Federazione delle Chiese evangeliche (Fcei), ricorda la tragedia di Cutro avvenuta un mese fa: “A livello italiano ed europeo bisogna trovare altri modi per farli arrivare in sicurezza e non farli morire nel Mediterraneo”. Valerio Valenti, funzionario del Ministero dell’Interno, suggerisce ai profughi di essere “testimoni e messaggeri”: “Testimoni che è possibile arrivare in Italia e in Europa credendo nei corridoi umanitari e nelle istituzioni che lavorano per le persone e messaggeri nei confronti di tanti compatrioti che invece si affidano ai trafficanti per essere sfruttati”. “L’arrivo di oggi – gli fa eco Luigi Vignali, funzionario del Ministero degli Esteri – conferma il forte impegno del governo ad assicurare canali di arrivo regolari, sicuri ed ordinati”.