“Energia di pace. Fare energia per la pace” è il tema del convegno che si terrà lunedì 13 marzo, decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, alla Pontificia Università Antonianum, in aula Sant’Antonio, via Merulana 124, a Roma. Dopo i saluti istituzionali del rettore Augustin Hernàndez Vidales verrà proiettato il video “Cos’è una comunità energetica?”. Spiega Giuseppe Buffon, decano della Facoltà di Teologia dell’Antonianum: “Il discorso sulle comunità energetiche, come quasi ogni discorso sull’ambiente, necessita di superare il solo aspetto tecnico-scientifico e logistico-normativo. Per diventare un tema di ecologia integrale esso richiede uno spessore culturale che lo elevi a progetto sociale, politico e anche antropologico. Occorrerebbe allora investire in una narrativa esito di scrittori, poeti, filosofi, cineasti, artisti che generi un cambio di paradigma, una trasformazione della mentalità, della visione, dei gusti, prima ancora che dei comportamenti. È il bello, prima che il buono e il vero a esercitare una attrazione integrale che coinvolge le emozioni prima che il pensiero, il desiderio prima che la volontà. Agganciare la questione energetica con quella della pace offre una possibilità concreta per costruire una narrazione efficace intorno alle comunità energetiche. Lo stesso tema comunitario, anzitutto, impegna a una riflessione sul rapporto sociale, sulla solidarietà fino alla stessa opzione per i poveri, i più penalizzati dalla disuguaglianza prodotta dal mercato dell’energia. Se poi si combatte una guerra anche per l’accaparramento dell’energia, l’avvio di una comunità energetica non produce solo un tornaconto economico degli attori, ma diventa strumento per una civiltà della pace. Se le comunità energetiche sono opportunità di trasformazione sociale fino alla stessa politica internazionale, allora vale anche la pena di mettersi sulle tracce di una nuova architettura, che includa gli apparati tecnologici per una nuova idea di città, una nuova urbanistica. Nelle antiche cattedrali spesso l’utile si dimostra pari al bello. Le stesse cattedrali sono pensate come un microcosmo. La comunità energetica può essere quindi ritenuta la giusta modalità per abitare il mondo”.
Seguiranno gli interventi di Giuseppina Montanari su “Le comunità energetiche in una nuova governance delle città e dei territori”, Walter Ganapini su “Le comunità energetiche nel mondo cattolico italiano: contributo delle religioni a una nuova governance globale”, Giuseppe Onufrio su “Guerra per l’energia e risorse del mondo: lo sguardo dell’ecologista”, Angelo Moretti su “Guerre per energia e risorse nel mondo: lo sguardo del pacifista”. Al termine della mattinata verrà firmato il patto per una comunità energetica promosso dalla Pontificia Università Antonianum e il Centro di cultura islamico della grande moschea di Roma con interventi di fr. John Puodziunas, economo generale dell’Ordine dei Frati minori, Nader Akkad, imam della grande moschea di Roma, Mauro Gaggiotti e Sara Capuzzo della cooperativa energetica “ènostra”, fr. Massimo Fusarelli, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori.
L’Antonianum vanta una lunga tradizione di studi in materia ambientale a partire dalla lettera apostolica Inter sanctos del 29 novembre 1979, che nominava san Francesco d’Assisi quale celeste patrono dei cultori di ecologia. La nomina di san Francesco come patrono dei cultori dell’ecologia ha favorito l’individuazione di corsi, conferenze, incontri, giornate di studio, portando così alla definizione di percorsi formativi sempre più strutturati. Da qui la nascita del corso di licenza in filosofia con specializzazione in ecologia integrale il cui primo titolo di laurea honoris causa è stato conferito al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I nell’ottobre di due anni fa presente tra gli altri il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin.