“Omaggio alle donne” è il titolo della mostra di grafiche d’autore, curata da don Vito Telesca, inaugurata ieri pomeriggio nella cappella dei celestini di Potenza, in occasione dell’apertura dell’anno sociale Cif (Centro italiano femminile). Una trentina tra litografie, serigrafie e incisioni dei maggiori artisti italiani del ‘900: da Renato Guttuso a Giorgio De Chirico, da Giacomo Manzù a Domenico Purificato, Domenico Cantatore ed altri. La rassegna è a tema unico: la rappresentazione della donna: una scelta esplicita del curatore, che ha voluto, alla vigilia dell’8 marzo, sottolineare la bellezza femminile in tutte le versioni e le condizioni sociali possibili: “quasi una sorta di scudo – ha detto don Telesa nel corso della presentazione – contro la quantità di violenze di genere che la cronaca mette sotto gli occhi, consumate su madri, sorelle, spose, ragazze”. In esposizione volti e corpi di “donne senza tempo” – ha detto la giornalista Grazia Pastore – come ad invitare lo spettatore a leggere con la propria storia, e con la cronaca del contesto, il significato dell’opera d’arte, che va sempre ben oltre quel che l’autore voleva dire all’atto della composizione, e che proprio per questo è sempre attuale”.
E proprio in questa chiave di attualità gli organizzatori hanno voluto leggere un quadro di Gigino Falconi, che pare rinviare alla cronaca di questi giorni dalla spiaggia di Crotone: una donna in lacrime, affranta e piegata su se stessa sulla riva di un fiume; sullo sfondo una città lontana ed una ragazza col violoncello per una impossibile consolazione. A commento poche parole: “Un fiore per Crotone. La Passione…nella cronaca”, con riferimento alla passione di Cristo che continua nei migranti.
Nel suo saluto il vescovo Salvatore Ligorio ha parlato della scarsa considerazione in cui è tenuta la donna nella società lucana. “In 50 anni di regionalismo – ha sottolineato – solo 8 donne sono entrate a far parte dell’assemblea. Ed ancora oggi ne è presente una sola. E su 131 comuni solo 13 hanno un sindaco-donna. E’ il segno evidente della chiusura della politica e delle istituzioni verso un mondo che invece va valorizzato e non solo per una questione di giustizia, ma anche per un interesse economico. Perché l’emarginazione delle donne, in politica e nel mercato del lavoro , è, insieme a quella dei giovani, il motivo principale del mancato sviluppo della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno”. I quadri in esposizione costituiscono solo una piccola parte del fondo personale di don Telesca che ha annunciato di voler donare alla diocesi per un museo di arte moderna in città. La rassegna resterà aperta fino al 20 marzo e può essere visitata dal lunedì al sabato dalle 18 alle 21.