Domenica 2 aprile i bulgari si recheranno alle urne per rinnovare il parlamento; si tratta del quinto voto negli ultimi due anni. Le elezioni più recenti si sono svolte nell’ottobre 2022 ma i risultati non hanno indicato un chiaro vincitore e i partiti non sono riusciti a mettersi d’accordo per formare un governo. La situazione mezzo anno più tardi non sembra molto diversa. Secondo un sondaggio dell’agenzia sociologica Market links il maggior consenso lo riceverà la coalizione riformista “Continuiamo il cambiamento-Partito democratico” che si presenta per la prima volta come coalizione, che riceverebbe il 23,7% dei voti. Al secondo posto a poca distanza, oltre il 20%, rimane il partito conservatore Gerb di Boyko Borissov, seguito dal movimento della minoranza turca con il 13,6% e i filorussi di Rinascimento con 11,4%. Continua la tendenza al ribasso dei socialisti, quotati al quinto posto con solo il 7,3%. L’affluenza potrebbe attestarsi al 42%. Sullo sfondo di un’inflazione più alta della media Ue, cioè all’incirca del 18%, e senza una finanziaria per il 2023 la necessità di avere un governo regolare e stabile si presenta sempre più urgente, mentre le possibilità di realizzarlo non sembrerebbero aumentare.