“Il 10 giugno di quest’anno, con un razzo che partirà dalla base di Vandemberg in California, metteremo in orbita un piccolo satellite che porterà il libro ‘Perché avete paura. Non avete ancora fede?’, in un formato di nanobook, in orbita”. Lo ha annunciato mons. Lucio Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, durante la conferenza stampa di presentazione – nella Sala Marconi della Radio Vaticana – del progetto Spei Satelles (in latino “satellite della Speranza”, ndr), l’iniziativa, promossa dal Dicastero della Comunicazione della Santa Sede che si ricollega al messaggio del Papa il 27 di marzo del 2020 con la Statio Orbis in Piazza S. Pietro. “Richiamare e richiamarci, dai nostri propri luoghi, con le nostre forze, con le nostre conoscenze, con le nostre possibilità, ad essere seme di speranza, semi di pace, semi di solidarietà”, lo scopo del progetto. “Con questo piccolo satellite che porta questo messaggio nello spazio noi vogliamo collaborare per salvare il nostro tempo”, ha spiegato Ruiz: “Lo spazio ha uno fascino per tutti, specialmente per i giovani. Lo spazio ha quel mistero dell’universale, del profondo, del magnifico, e ci fa sognare a tutti. Mandarlo allo spazio è iscrivere questo messaggio dentro questo mistero e dinamica, perché molti, attratti da questo fascino entrino nel mistero della speranza”. “Con il nanobook portato in cielo, che percorrerà l’orbita della terra nel piccolo satellite, vogliamo significare che quella preghiera, quella benedizione, e quell’appello universale, continuano oggi a farsi presenti per tutti gli uomini di buona volontà e a chiedere di partecipare essendo costruttori di pace e speranza”, il riferimento all’attualità della “Statio orbis” del Papa di tre anni fa, quando Bergoglio ha affidato l’umanità afflitta dalla pandemia alla protezione della Madonna. “Che la benedizione non finisca, e che la chiamata ad essere fratelli, a saperci tutti nella stessa barca e remare tutti assieme, per costruire un mondo di pace, in mezzo a tanta difficoltà, possa rimanere, farsi sentire e cambiare la mondo”, l’auspicio finale. Chi lo desidera potrà partecipare al viaggio di “Spei Satelles” e farsi portatore di speranza e pace iscrivendo il proprio nome sul sito www.speisatelles.org.
Mercoledì 29 maggio al termine dell’udienza generale il Santo Padre benedirà il satellite e il nanobook prima del suo trasferimento per le ultime verifiche tecniche prima del lancio. A partire dalla Statio Orbis di tre anni fa – ha ricordato Ruiz – sono nate per iniziativa del Dicastero per la Comunicazionediverse iniziative affinché questo evento non venisse dimenticato. Nel 2021 la pubblicazione del libro “Perché avete paura? non avete ancora fede”, ha racchiuso le parole e le immagini più importanti di quell’evento, significando la tenerezza e la benedizione che il Santo Padre aveva voluto far arrivare a tutta l’umanità in un momento di difficoltà esistenziale. Poi – nel 2022 – il libro, in una edizione “mini” (10 x 8 cm) è stato depositato allo Svalbard Seed Volt nell’isola norvegese di Spitsbergen, inscritto come “seme di speranza”. E questo evento ha, a sua volta, segnato l’inizio di un progetto più grande, portato avanti con l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – Idgce, che ha come obiettivo istituire il 27 di marzo come Giornata mondiale della speranza. Nel terzo anniversario della Statio Orbis e nel decimo anniversario del Pontificato, il Dicastero per la Comunicazione ha lavorato con soggetti tra loro molto diversi per lanciare “Spei Satelles”, che ha coinvolto il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Il Politecnico di Torino, l’Instituto para el Diálogo Global y la Cultura del Encuentro – Idgce, l’Istituto Universitario Salesiano Venezia – Iusve e l’Apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino: la missione spaziale “Spei Satelles”.