Nel Libano scosso da una crisi economica e dall’ennesima paralisi del sistema politico, nella Festa dell’Annunciazione del Signore cristiani e musulmani tornano a invocare insieme la Vergine Maria, perché interceda per il popolo libanese. In Libano, la solennità mariana dell’Annunciazione del Signore è stata proclamata fin dal 2010 festa nazionale. Oggi, sabato 25 marzo, un evento pubblico organizzato per celebrare la festa si terrà dalle 16 alle 18 presso l’arcidiocesi maronita di Antélias, a Kornet Chehwan. L’incontro di preghiera e condivisione, organizzato con la collaborazione del Movimento dei Focolari, vedrà la partecipazione di cristiani e musulmani e sarà patrocinato da Antoine Farès Bounajem, arcivescovo maronita di Antelias. Dopo la sospensione del 2020 dovuta al Covid, i libanesi cristiani e musulmani continuano a chiedere insieme l’aiuto di Maria davanti alle emergenze e alle insidie vecchie e nuove che assediano il Paese. Lo Sheikh sunnita Mohamad Nokkari, professore di diritto islamico a Beirut, Dubai e Strasburgo, ha raccontato a Fides il percorso che in Libano ha condotto cristiani e musulmani a valorizzare la condivisa venerazione verso Maria come fattore di coesione sociale e nazionale: l’annuncio dell’Angelo a Maria è raccontato, infatti, sia nel Vangelo che nel Corano, che ne parla in due Sure diverse. Maria è l’unica donna citata per nome nel Corano ben 34 volte (mentre il nome di Maria appare nei Vangeli 19 volte). La prima celebrazione islamo-cristiana della festa dell’Annunciazione fu ospitata nel santuario libanese di Nostra Signora di Jamhour, nel 2007. I leader politici rimasero impressionati dall’iniziativa e nel 2010 il premier Saad Hariri, musulmano sunnita, proclamò festività nazionale il 25 marzo, giorno in cui si celebra l’Annunciazione.