Prosegue il progetto solidale “Da famiglia a famiglia – Italia-Ecuador” che la missione comboniana di Esmeraldas, in Ecuador, sta portando avanti anche grazie al contributo della varazzina suor Daniela Maccari. Lo rende noto la diocesi di Savona-Noli. Grazie a tale iniziativa sono state erogate alcune borse di studio a studenti della capitale Quito, incontrati settimane fa dalla missionaria, tra i quali un’aspirante infermiera di Esmeraldas, un’allieva delle elementari e una giovane universitaria. “Mentre ero a Quito ho potuto anche collaborare al ‘Progetto Pane’ di una signora che, non trovando lavoro, ha comprato un forno e produce diversi tipi di pane in casa – racconta la missionaria -. A poco a poco si sta creando la sua clientela ed educa al lavoro i suoi tre figli, che la aiutano volentieri. Anche la piantagione di rose e ortaggi di una famiglia indigena che ha ricevuto l’appoggio degli amici dell’ex Bottega Amandla sta dando i primi frutti”. “In questi primi mesi mi sto inserendo nel mio nuovo ambiente, anche se in parte già conosciuto – racconta suor Maccari -. Esmeraldas è una piccola città la cui popolazione è in gran parte afrodiscendente. Recentemente abbiamo svolto una tre giorni del ‘Cammino biblico’, una lettura della Bibbia a partire dalla realtà del popolo afro, che abbiamo terminato con una preghiera sulla spiaggia, un ‘palenke’, ovvero un campo per bambini e ragazzi afro, e la Via Crucis in diverse chiese e cappelle e per le strade. Un centinaio di bambini ha ricevuto la Prima Comunione nella cattedrale”. “Purtroppo in questi giorni il presidente della Repubblica Guillermo Lasso ha dovuto rinnovare il coprifuoco proprio nella provincia di Esmeraldas dalle 9 di sera alle 5 del mattino per l’incremento della violenza, del narcotraffico e della mafia, che continuano a fare vittime ogni giorno – aggiunge -. Sono decine e decine le famiglie con bambini orfani, studenti o professionisti che abbandonano la città a causa dell’estorsione ormai generalizzata. Non mancano poliziotti e militari uccisi, non solo qui”. “Al di là di tutto ciò, senza però scappare dalla realtà, i genitori, le famiglie, i giovani affrontano la lotta quotidiana sì con un certo timore ma sostenuti da una fede e una speranza molto forti – conclude la missionaria varazzina -. Insieme a loro viviamo la solidarietà e la comunione come fratelli e sorelle di un’unica umanità”.