Diocesi: Perugia, domani riapre al culto la chiesa parrocchiale dei Ss. Biagio e Savino grazie anche ai fondi dell’8xmille

(foto arcidiocesi Perugia-Citta della Pieve)

Riapre al culto domenica 26 marzo, con la messa alle 17 presieduta dall’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, la chiesa dei Ss. Biagio e Savino di Perugia, chiusa dal 4 febbraio 2022 per poter eseguire lavori di restauro e consolidamento strutturale dal pavimento al tetto. “È tempo di ritornare a casa dopo un anno di diaspora. Tanti esclamano: ‘Non vedo l’ora’. Questo è molto incoraggiante per riprendere la vita di fede comunitaria contraddistinta anche da un’identità di chiesa particolare radicata tra la gente. È stato bello vedere tanti volontari nel darsi da fare a pulire le panche e a mettere in ordine i diversi spazi ed oggetti”: queste le parole di don Luca Delunghi, parroco dei Ss. Biagio e Savino di Perugia, che conta più di 4mila abitanti ed una chiesa edificata alla fine degli anni ’50 del secolo scorso. La chiesa aveva registrato crepe e cedimento del pavimento marmoreo di oltre un millimetro l’anno, con un avvallamento nel punto più estremo che ha raggiunto quasi otto centimetri. L’intervento ha visto la rimozione di tutto il pavimento del 1959, con la realizzazione di gettate di micro pali in cemento che hanno permesso di realizzare il riscaldamento a pavimento. I lavori hanno interessato anche l’intero tetto che registrava infiltrazioni d’acqua, coibentandolo con doppio strato di guaina, e sono stati rinnovati gli impianti elettrico ed audio. Inoltre si è provveduto all’adeguamento degli spazi liturgici secondo le linee della Cei: sede presbiterale avvicinata all’assemblea; fonte battesimale portato all’ingresso della chiesa; confessionale posizionato in parallelo alla cappellina che custodirà gli olii sacri; crocifisso spostato dal centro dell’abside all’assemblea e posto in parallelo all’altare dove si trova il tabernacolo. Entro fine anno verrà realizzato un affresco su tutta la superficie absidale. “Rimanete generosi con la parrocchia, perché, oltre a sostenere le spese dei lavori, la parrocchia ha continuato a rispondere alle necessità di chi suonava, in questi ultimi due anni, al Centro d’ascolto Caritas, di sostenere l’emergenza per i soccorsi in Ucraina secondo le indicazioni della Caritas diocesana e aiutare la Chiesa diocesana per i tempi in cui è stato chiesto di rendere concreta la solidarietà”, ha aggiunto don Delunghi, spiegando che per sostenere questi lavori si sia dovuto accendere un mutuo di mille euro al mese per 15 anni, sottolineando come il 60% delle spese sia stato sostenuto dalla Cei attraverso il fondo edilizia di culto dell’8xmille alla Chiesa cattolica e come già da subito un gruppo di parrocchiani, giovani e adulti, si sia autotassato per sostenere questa uscita mensile e non appesantire l’ordinario della comunità.

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