“Non ho dubbi che oggi segna un nuovo atteggiamento, più pragmatico e più amichevole, del governo britannico nei confronti della Ue perché il premier Rishi Sunak è disposto ad affrontare la ribellione dei deputati conservatori fanatici della Brexit, pur di far approvare la ‘Carta di Windsor’, firmata, alla fine di febbraio, insieme alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Possiamo immaginare che la Gran Bretagna vorrà un’integrazione economica più stretta alla Ue, nei prossimi anni, perché dipende dal mercato europeo, anche se un rientro completo non è, per il momento, all’orizzonte”. Così il politologo Stefan Enchelmaier, docente all’Università di Oxford, commenta l’approvazione, che avverrà nelle prossime ore, da parte della Camera dei Comuni di Westminster, del cosiddetto “Stormont break”, il meccanismo, parte dell’accordo di Windsor, che consente ai politici nordirlandesi di fermare l’applicazione di legislazioni europee in Irlanda del nord. Anche se, grazie al sostegno dei voti del partito laburista, la Carta di Windsor verrà approvata, contro di essa voteranno i deputati dello “Dup”, che rappresenta i protestanti, e quelli dello “European Research Group”, che vogliono tagliare qualunque legame con la Ue.
“Aumenta ogni giorno, nel Regno Unito, la consapevolezza che la Brexit ha danneggiato, in modo grave, il Paese. Purtroppo i britannici hanno sempre considerato l’alleanza con l’Europa solo da un punto di vista di convenienza economica”, conclude il politologo.