L’Unione europea e l’Unicef chiedono un maggiore impegno per investire in un’istruzione sicura e di qualità per i bambini in situazioni di emergenza. “L’aumento degli sfollamenti e i conflitti prolungati stanno avendo un grave impatto sui minori e sui giovani di tutto il mondo, con una stima di 222 milioni di bambini e adolescenti in età scolare che hanno bisogno di istruzione”. Tra questi, “78 milioni di bambini e adolescenti non frequentano la scuola”. L’appello arriva durante la Conferenza congiunta di alto livello sull’istruzione nelle emergenze a Bruxelles, in concomitanza con il Forum umanitario europeo. Lo comunica in una nota la Commissione europea. L’Ue intende stanziare 158 milioni di euro per progetti di istruzione nelle emergenze a livello globale nel 2023. L’Ue dedica il 10% del suo bilancio iniziale per gli aiuti umanitari all’istruzione nelle situazioni di emergenza. Lo stesso avviene anche per gli aiuti allo sviluppo: con il 10% del bilancio iniziale destinato all’istruzione, “l’obiettivo è garantire una base solida che permetta ai bambini di sviluppare i propri talenti e realizzare il proprio potenziale”. Tra il 2015-2022, l’Ue ha stanziato 970 milioni di euro per l’istruzione nelle emergenze, a beneficio di oltre 20 milioni di bambini e giovani.